
Aprite la vostra Bibbia, se volete, al capitolo 1 di Matteo, Matteo capitolo 1. Questa sera esamineremo i versetti che vanno dal 18 al 25 di questo primo capitolo. La settimana scorsa abbiamo iniziato uno studio del libro di Matteo, il libro della vita di Gesù Cristo come riportato da Matteo, l’evangelista, comunemente noto come il Vangelo di Matteo. E scoprirete che ogni elemento della vita sarà toccato da questo libro, una dichiarazione tremendamente forte e potente sulla persona di Gesù Cristo e sui principi che Dio ha ordinato per l’esistenza umana. Ma nella lezione di questa sera arriviamo ai versetti che vanno dal 18 al 25, e questi versetti trattano della nascita verginale di Gesù Cristo. Matteo inizia il suo Vangelo considerando Cristo. E questo è un passo molto importante, lasciate che ve li legga e seguitemi nella lettura:
“La nascita di Gesú Cristo avvenne in questo modo.
Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente. Ma mentre aveva queste cose nell’animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesú, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati».
Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «La vergine[d] sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi». Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesú”.
Ora, in Matteo capitolo 22 versetto 42, Gesù pose una domanda ai farisei che da allora fu posta da ogni generazione, Gesù disse: “Che cosa pensate di Cristo? Di chi è figlio?”. Che cosa pensate di Cristo? Di chi è figlio? Questa è la domanda posta da Gesù in Matteo 22:42, ed è una domanda che deve essere posta in ogni epoca e da ogni persona, di chi è figlio?
Ora, i capi dei Giudei credevano che il Messia promesso sarebbe stato il figlio di Davide. Credevano che, da un punto di vista umano, sarebbe stato un membro della stirpe reale di Davide, della famiglia reale, della linea reale. E francamente non erano sicuri di molto altro. Per la maggior parte, sembravano rifiutare l’idea che il Messia sarebbe stato Dio in carne umana, anche se ci sono indicazioni che alcuni di loro la pensassero così, ma la maggioranza del popolo ebraico di quel tempo sembra essere stata convinta che il re che avrebbero ricevuto sarebbe stato del seme di Davide, sarebbe stato un essere umano in tutti i sensi di stirpe reale. Infatti, quando Gesù affermò di essere sia il figlio di Davide che il Figlio di Dio, lo accusarono di blasfemia. Si aspettavano che appartenesse alla stirpe reale di Davide, ma apparentemente non si aspettavano che fosse divinità in carne umana.
E credo che ancora oggi le persone rinneghino questo fatto; penso che la gente di oggi sia disposta a lasciare che Gesù sia un seme reale. Sono disposti a lasciare che sia un figlio di Davide. Sono disposti a dire che faccia parte di una genealogia regale, ma non sono felici di affermare che sia divino; Dio in carne umana. Non importa che sia il figlio di Davide, ma non può esser il Figlio di Dio.
E anche nel periodo natalizio mi viene in mente un cantico che si canta che fa così: “Cristo lodato nel ciel più alto; Cristo il Signore eterno. Tardi nel tempo, ecco che viene. Prole del grembo della vergine. Velato nella carne, lì c’è Divinità; Acclamiam con gioia l’incarnata deità. Lieto fu, di dimorar con noi quaggiù; Il nostro immanuel, Gesù. Udite, gli angeli cantar di gioia: è nato il re a lui la gloria”.
Ora, questa strofa di questo cantico natalizio particolare è una strofa stabilita intorno al tema del fatto che Egli è Dio. E anche se il mondo canta la canzone, non è pronto a riceverne la Sua realtà. Per dimostrare questa cosa, la rivista Redbook più di dieci anni fa, fece un sondaggio tra studenti di seminari protestanti ed il 56% degli studenti appartenenti a seminari protestanti, coloro che stanno studiando in preparazione al ministero, rifiuta l’idea della nascita verginale, il 56%. L’eredità di quel sondaggio e di quegli studenti di dieci anni fa è il liberalismo moderno.
Il centro di ricerca dell’Università della California, Berkeley ha fatto un sondaggio tra le loro denominazioni per vedere il loro punto di vista sulla nascita verginale. Il 69% dei battisti americani credeva nella nascita verginale. Il 66% dei luterani credeva nella nascita verginale. Il 57% dei presbiteriani uniti; il 39% degli episcopaliani; il 34% dei metodisti ed il 21% dei congregazionalisti credevano nella nascita verginale di Gesù Cristo.
Ora la Chiesa in molti, molti modi - la Chiesa non quella evangelica, ma quella liberale - non è nemmeno pronta ad accettare la divinità di Gesù Cristo e la sua nascita verginale, quindi sembra piuttosto ovvio che il mondo non stia battendo la strada verso la porta di questo grande concetto e realtà. Ma non c’è da sorprendersi; l’apostolo Paolo disse queste parole in Romani capitolo 3: “Che vuol dire infatti se alcuni sono stati increduli? La loro incredulità annullerà la fedeltà di Dio? No di certo! Anzi, sia Dio riconosciuto veritiero e ogni uomo – cosa? – un bugiardo”, Paolo dice questo in Romani 3:3–4.
Non basate mai la vostra teologia sulla regola della maggioranza. Ci possono essere persone che rinnegano la nascita verginale; ci possono essere persone che lottano in flagrante e palesemente contro la divinità di Gesù Cristo, ma forse ancora più sottile di quelle sono le persone che ignorano la nascita verginale. Leggendo una citazione di qualcuno che voi tutti conoscete, Robert Schuller della Garden Growth Community Church, questa è una citazione tratta dalla Porta di Wittenberg, scritta nel gennaio del 1976, disse questo: “Non potrei imprimere o negare pubblicamente la nascita verginale di Cristo, ma quando ho qualcosa che non riesco a comprendere, non me ne preoccupo e basta”, fine della citazione.
Ebbene, forse questo è l’errore più grave di tutti! Perché è molto subdolo, ignorare la nascita verginale. Non possiamo dubitarne, non possiamo rinnegarla e non possiamo ignorarla se apriamo i nostri occhi semplicemente e guardiamo a Matteo 1 dal versetto 18 al 25, perchè è lì. Il dottor Walvoord, presidente del Dallas Theological Seminary, disse – e cito – “L’incarnazione del Signore Gesù Cristo è il fattore centrale del cristianesimo. Su di essa dipende l’intera sovrastruttura della teologia cristiana”, fine della citazione. L’essenza intera del cristianesimo, gente, si basa sul fatto che Gesù è Dio in carne umana, e questo è un qualcosa che fu chiaro fin dalla nascita di Cristo, una dottrina essenziale.
Vedete, se Gesù aveva un padre umano, allora la Bibbia non è affidabile, perché la Bibbia afferma che non fu così. E se Gesù è nato semplicemente da genitori umani, non c’è modo di descrivere il motivo della sua vita soprannaturale. La sua nascita verginale, la sua morte sostitutiva, la sua resurrezione corporea e la sua seconda venuta sono un pacchetto di divinità. Non li si può isolare tra sè ed accettare solo quelli che si preferiscono e lasciare il resto, o viceversa, accettarli tutti tranne uno.
O si crede a tutte quelle realtà che sono la manifestazione della sua divinità o no. E quindi dobbiamo affrontare di nuovo la domanda che Gesù pose ai farisei: “Di chi è figlio?” Matteo ci dà la risposta umana del “di chi è figlio?” nella genealogia che abbiamo studiato la settimana scorsa. Umanamente parlando, “di chi è figlio?” Figlio di Davide.
Questa settimana, invece, guardiamo alla sezione successiva e qui riceviamo la risposta divina nei versetti che vanno dal 18 al 25, “Di chi è figlio?” Egli è figlio di Dio, figlio di Davide, umanità; Figlio di Dio, divinità. Entrambi sono essenziali per la comprensione dell’incarnazione; Gesù è Dio in corpo umano, umanamente tramite la discendenza di Davide ottenne il diritto di governare il mondo, e dal punto di vista della divinità, manifestò l’essenza stessa della natura di Dio, essendo nato senza un padre umano per opera dello Spirito di Dio stesso.
E quindi Matteo, scrivendo il suo Vangelo, affronta di petto i suoi lettori giudei e tutti i lettori di tutti i tempi, e dà loro la risposta. La genealogia di Gesù vi dice di chi è figlio, di Davide. E la nascita di Gesù vi dice di chi è figlio: di Dio. Ora, se Matteo 1:1-17, la genealogia, fosse tutto ciò che si potrebbe dire, allora Cristo avrebbe potuto avere il diritto legale di essere re, ma non avrebbe mai potuto redimere gli uomini.
Non avrebbe mai potuto vincere la morte. Non avrebbe mai potuto vincere il peccato. Non avrebbe mai potuto sconfiggere Satana e l’inferno, per quello, doveva essere Dio, e quindi Gesù era il Dio-uomo, 100% divinità e 100% umanità. Questo è il messaggio del capitolo 1 di Matteo. E quindi divide il capitolo in due parti, trattando prima la Sua umanità e poi la Sua divinità.
Ora permettetemi di aggiungere una nota a piè di pagina che vi potrebbe venire in mente. Matteo potrebbe scrivere apologeticamente, e con questo non intendo dire che si stesse scusando per quello che stava dicendo. Apologetica è un termine che deriva da una parola greca, apologhia, che si riferisce ad un ‘discorso in difesa’, e potrebbe anche esser che Matteo stesse scrivendo, non solo per esporre i fatti, ma che stesse scrivendo per contrastare una certa cosa che stava accadendo, stava scrivendo per contrastare una certa calunnia.
Per esempio, sappiamo che all’epoca di Gesù Cristo c’erano coloro che lo accusavano d’essere un figlio illegittimo, un bambino nato fuori dal matrimonio, un figlio di un soldato romano che convivette con Maria, e Maria era quindi un’adultera, e di conseguenza Gesù era un figlio illegittimo. Questo tipo di calunnie già esistevano in quei tempi, ed è possibile che Matteo non stesse solamente registrando pedissequamente i fatti della nascita di Cristo, ma che stesse contrastando le calunnie che vigevano sul conto del Suo amato Signore.
E questo testo mette a posto tali calunnie, la nascita verginale è abbastanza essenziale da esser inclusa nel Credo Apostolico per parlare di Gesù come ‘concepito dallo Spirito Santo, nato dalla vergine Maria’, è sempre stato un fatto cardinale del cristianesimo, ed è sempre stato attaccato dalla falsa dottrina.
Ora il mondo ha avuto le sue nascite insolite, cioè, mi ricordo di aver letto del primo quintuplo, credo fossero i gemelli Dionne, nati nel 1934, molto prima che io fossi uno scintillio negli occhi di mio padre. E negli Stati Uniti abbiamo visto, nel corso della nostra vita, i quintupletti Fischer e più recentemente, intorno al 1973, i sestupletti Stanek, insomma, abbiamo assistito a delle nascite insolite, questo è il punto che voglio affermare.
Mi ricordo quando fu nato il nostro primo ometto, Matthew. Pensavamo di aver tra le mani una mostruosità, quant era, tesoro? Un chilo e mezzo o qualcosa del genere. Diciamo che era un bambinone sano. Ed allo stesso tempo pensammo: ‘Mamma, sapete come fanno i padri, abbiamo il bambino più grande di tutti’, non è vero? Siamo andati subito a comprargli un pallone da Football e lo stesso giorno ho letto sul giornale che era nato un bambino di circa 3 chili e mezzo, ora quello si che è un bambino, quello si che è un bambino, gente.
Voglio dire, ci sono state delle nascite insolite e ne siamo tutti consapevoli. Ma non c’è nessuna nascita nella storia dell’umanità che sia stata così singolarmente spettacolare come la nascita di Gesù Cristo. E qualsiasi rifiuto dell’origine soprannaturale di Cristo rende inspiegabili la sua vita soprannaturale, la sua morte soprannaturale e la sua risurrezione soprannaturale. Bisogna avere tutto il pacchetto per far senso del resto. E se Gesù non è nato da una vergine, allora l’affermazione che Egli fu in grado di salvare diventa sempre più discutibile. Quindi Matteo, per cominciare, afferma la nascita verginale.
Ora, guardiamo insieme cinque caratteristiche, cinque elementi distinti che compaiono nella narrativa, ora a me piace prendere una narrazione come questa, e seppur non è suddivisa in termini di pensiero logico, perchè non è altro che una narrativa, ma mi piace suddividerla per dare un’occhiata alle sezioni singole, ed è per questo che presentiamo uno schema da seguire, se avete il bollettino potete seguirmi; ma qui vediamo cinque cose, il concepimento della nascita verginale, il suo affronto, la sua chiarezza, il suo collegamento e la sua consumazione, e questi non sono termini profondi, sono solamente dei ganci sui quali possiamo appendere i nostri pensieri.
Prima di tutto: il concepimento della nascita verginale, il suo affronto, la sua chiarifiazione, la sua connessione e la sua consumazione. A proposito, è molto interessante il modo in cui alcuni teologi liberali affrontano questo problema, dicono: ‘Beh, sì, siamo d’accordo che, naturalmente, questo è il resoconto della nascita verginale; ma dopo tutto, Matteo è stato scritto da un uomo di buone intenzioni e non è stato ispirato da Dio’, e ci dicono che all’epoca in cui Matteo scrisse - non sanno quando, come vi ho detto l’ultima volta, c’era una possibilità di 30 anni, ma attorno a quel periodo – che va dal 40 al 70 d.C., dicono che attorno a quel periodo c’erano un sacco di miti sulla nascita verginale; e quindi si dava il caso che fosse un’idea popolare e quindi, quando Matteo volle stendere la sua storia sul conto di Gesù, ne prese una al volo e la inserì qui, perché in giro, c’erano così tanti miti sulla nascita verginale.
Volete sapere una cosa? Ci sono sempre stati un sacco di miti sulla nascita verginale, indovinate un po’ chi è che se li è inventati tutti? Satana. Perché? Perchè Egli è il maestro di cosa? Della menzogna, è un ingannatore. Quindi ci sono sempre state cose del genere, lasciate che vi dia un’illustrazione; tra l’altro, scrittori, da uomini come Origene, che scrissero al principio dell’era cristiana, scrittori da allora fino al presente, ci hanno mostrato molto chiaramente il carattere volgare di certi racconti; sono molto, molto discutibili, cioè non c’è alcun paragone. Permettetemi di darvi un’illustrazione.
C’era una leggenda secondo la quale Alessandro Magno – vi ricordate Alessandro Magno, figlio di Filippo di Macedonia, Alessandro Magno colui che conquistò il mondo, sottraendolo ai Medo-Persiani. Si spinse verso l’est con un grande esercito e conquistò il mondo moderno per la Grecia. Ebbene si diceva che Alessandro Magno era nato da una vergine, ok? Ecco la storia.
Un serpente, un serpente, un tempo fu visto nello stesso letto di Olimpiade; ora Olimpiade era la moglie di Filippo di Macedonia. Quindi questa conviveva con un serpente. E, naturalmente, tutti sappiamo, se conosciamo qualcosa delle leggende greche, sappiamo chi fosse quel serpente; e c’era uno dei greci che più di ogni altro era un deviato sessuale. Ogni volta che c’è una qualche stranezza sessuale, si può sempre pensare che si trattava di Zeus, perchè evidentemente lui aveva dei problemi.
E quindi spesso nella cultura greca si trova Zeus che prende le sembianze di un qualche animale per godere di un qualche accoppiamento strano. E dissero che era esattamente quello che accadde nel caso di Alessandro Magno. Zeus, sotto forma di serpente, si infilò nel letto di Olimpiade e la mise incinta; e spesso Zeus appariva sotto forma di uccello, e a volte appariva anche sotto forma di schiuma marina che rovesciava le navi o robe strane di questo tipo.
In ogni caso, la leggenda narra che quando Filippo di Macedonia si accorse di quello che sua moglie aveva fatto, il suo desiderio sessuale si spense e quindi il prodotto dell’unione doveva essere nato dal serpente, e quello non era altro che Alessandro. E così facendo, Alessandro Magno era figlio di Zeus. Questa è la storia della nascita verginale di Alessandro Magno. Una storia sporca, ignobile, inconcepibile, stupida, asinina, non paragonabile a quella della Parola di Dio.
E dire che Matteo ha semplicemente trovato alcune di quelle cose lì in aria e ne ha presa una e l’ha sbattuta qui sulla vita di Gesù, significa fare due cose: In primo luogo, significa accusare Matteo di essere un bugiardo spudorato; Ed in secondo luogo, significa affermare che la Parola di Dio non è in realtà la Parola di Dio ma la parola degli uomini. Questa storia è storia, miei cari, non è fantasia, è storia.
Ora, non c’era veramente molto discorso sul fatto che il Messia dovesse nascere da vergine. Voglio dire, non lo vedevano davvero, anche se in qualche modo era velato nell’Antico Testamento e anche se c’è Isaia 7:14 e ci sono altri passaggi che forse tendono in quella direzione; ma non la vedevano chiaramente, eppure c’erano certe prove, e voglio che vediate questo nella vostra mente, c’erano prove nell’Antico Testamento del fatto che il Messia sarebbe stato Dio.
Ora, era velato e non era proprio esplicito. Ma c’erano almeno delle indicazioni nell’Antico Testamento che il Messia sarebbe stato divino. E non ci prenderemo il tempo per approfondire questo argomento, ma prendetelo e infilatelo li da qualche parte nella vostra mente, c’era ma era un qualcosa di piuttosto vago. E non fu fino al Nuovo Testamento che il mistero completo della pietà, del fatto che Dio fu manifestato nella carne, lì il tutto si svelò veramente e divenne una verità cristallina nel Nuovo Testamento.
Naturalmente, quindi, se è chiaro nel Nuovo Testamento che Gesù è Dio in carne umana, allora quale sarà il primo punto di attacco di ogni falso sistema? La divinità di Gesù Cristo. Ed invariabilmente, lo fanno tutti.
Ora, nel racconto, i fatti sono chiari. Sono qui fin dall’inizio, per sostenere il fatto che Gesù era il Figlio di Dio, Dio in carne umana. Non importa quello che i Giudei avrebbero o non avrebbero creduto, non importa quali fossero le leggende, non importa cosa dicessero i critici, non importa cosa dicessero i calunniatori, Matteo registra i fatti. Ora vediamo come è avvenuto quest’incredibile evento.
Prima di tutto, punto numero uno: il concepimento della nascita verginale, versetto 18: “il concepimento della nascita verginale”, e questo miracolo è così incredibile che spero non l’abbiate sentito così spesso che i vostri sensi si siano intorpiditi alla spettacolarità, all’incredibile soprannaturalità di questa cosa.
Versetto 18, “La nascita di Gesú Cristo avvenne in questo modo. Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo”, ora ci fermiamo qui. Qui c’è il concepimento della nascita verginale, qui, lo Spirito di Dio tramite Matteo lo scrittore ci dice che Maria fu fecondata dallo Spirito Santo.
Ora lasciatemi solo mostrarvi qualcosa su questo versetto che penso sia affascinante, vedete la parola “nascita”? La parola “nascita” all’inizio? Quella è la stessa parola greca esatta della parola nel versetto 1 del capitolo 1, dove dice il “libro della genealogia”, è la stessa parola per “genealogia”. In altre parole, vi sta semplicemente dando la genealogia di Gesù dal lato divino, 1:1 “Il libro della genealogia, figlio di Davide, figlio di Abraamo”, qui invece dice: ‘ora la genealogia di Gesù Cristo si avverò così... e questo è il lato divino della cosa, fu concepito dallo Spirito Santo di Dio’, vedete? Due aspetti della stessa genealogia. La genealogia di Gesù Cristo avvenne in questa maniera.
“avvenne in questo modo. Maria, sua madre” - e non sappiamo troppo sul conto di Maria. Oh sarebbe bello se sapessimo di più sul suo conto, ma lasciatemi vedere se riesco a mettere insieme alcune cose per voi. Emm, potrebbe essere – e questa è una vera possibilità - lasciatemi vedere se riesco a trovare quel versetto per voi. Penso che sia Giovanni 19:25, non serve che lo cerchiate, ma “Presso la croce di Gesú stavano sua madre e la sorella di sua madre, Maria di Cleopa, e *Maria Maddalena”.
Ora noi non sappiamo molto sul conto di Maria, ma apparentemente Maria aveva una sorella, moglie di Cleopa, che si chiamava anch’essa Maria, il che non era necessariamente insolito. Quindi conosciamo almeno una persona appartenente alla sua famiglia immediata. Ed è anche vero secondo Luca capitolo 1, versetto 36, ascoltate qui, “Ed ecco – dice – anche Elisabetta, sua cugina, concepì un figlio” e chi era suo figlio? Giovanni il Battista.
Quindi conosciamo almeno una sorella, ed è molto probabile che quel riferimento lì si riferisca ad una delle sue sorelle di sangue, lì in Giovanni 19, e conosciamo anche sua cugina Elisabetta. Quindi sappiamo un po’ sul conto della sua famiglia. E se potessimo prendere la genealogia di Luca ed assegnarla alla famiglia di Maria, il nome di suo padre era Eli, E-L-I, lei ed Elisabetta essendo imparentate, e quindi Gesù e Giovanni il Battista erano imparentati.
Ora non sappiamo molto di Maria oltre a quello, la sua vita giovanile fu trascorsa a Nazaret, probabilmente era povera, probabilmente lavorava duro e senza dubbio era una donna molto retta. Penso che se vogliate fare uno studio sul carattere di Maria, potete semplicemente ascoltare alle sue parole. In Luca 1, c’è il racconto parallelo dell’annuncio e del resto, e naturalmente, quando Maria scoprì quello che lo Spirito di Dio aveva fatto e cosa sarebbe successo, sapete dice: “Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio”, Luca 1:35. Avrai un figlio e questi sarà il Figlio di Dio, sarà divino.
Ed il versetto 38 ci parla del carattere di Maria a causa della sua risposta, “Maria disse: «Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola»“, ora, cos’è che impariamo sul conto di Maria in questo versetto? Era sottomessa a cosa? Alla Parola di chi? Alla Parola di Dio, versetto 45. E Maria - si dice, “E beata colei che ha creduto”, “beata è colei che ha creduto”, Elisabetta e Maria stavano conversando e qui impariamo una seconda cosa sul suo conto.
Non solo che era sottomessa alla Parola di Dio, ma anche che era una donna di cosa? Di fede, credeva in Dio. Ora ascoltate, signore, se un angelo venisse e vi dicesse quello, direste qualcosa del tipo: “mi sai fatto secondo la Parola di Dio?” Qualcuno, su quello direbbe, ‘Oh, certamente dev esser stata una grande persona di fede! Deve essere stata una grande... molte donne avrebbero detto... ‘Emm, ascoltami un po’ Giuseppe, ho fatto questo sogno strano, mi sa che dovrei andare da un consulente’, ma lei ci credette, era una grande donna di fede.
E, a proposito, vorrei solo ricordarvi che quel tipo di fede è caratteristica di una persona retta, di una persona che si sottomette all’autorità della Parola di Dio e che vive per fede in quella Parola, anche quando non ha assolutamente senso e non c’era alcun precedente storico umano su cui avrebbe potuto dire: ‘è vero’, perchè era una donna retta, accettò la Sua parola e forse la cosa più incantevole era il suo Magnificat, come la Bibbia, o come la storia l’ha chiamata, “E Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore”, Luca 1:46.
“e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore, perché egli ha guardato alla bassezza della sua serva. Da ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata, perché grandi cose mi ha fatte il Potente. Santo è il suo nome”, oh, che donna pia, non c’era alcun punto interrogativo nella sua mente e non c’era alcun dubbio, alcuna esitazione, non c’era alcuna riflessione, alcun meravigliarsi o alcun quesito, c’era una sottomissione istantanea ed un credere immediato del fatto che quella era di fatto la verità di Dio, che donna giusta.
Era così connessa a Dio, era una vera santa dell’Antico Testamento che poteva percepire quand’è che Dio stava parlando, e proseguiva a lodare Dio per quello che avrebbe fatto. E potrebbe interessarvi sapere che, sapete qual è la parola “Maria” in greco? La parola “Maria” dal greco è Miriam. E sapete qual è il significato della sua radice? ‘Ribellione’, povera donna, mal nominata, non era ribelle affatto.
Era sposata, o promessa sposa. Guardate indietro al versetto 18. Dice che era stata promessa sposa a Giuseppe. Ora di Giuseppe, non sappiamo nulla per quanto riguarda lo sfondo storico. Non sappiamo proprio nulla. È descritto con un termine greco che può essere tradotto con “falegname” o “muratore”, ed è possibile che era entrambi, se costruiva case, doveva certamente esser in grado di lavorare anche con i mattoni per incorniciare anche le finestre, e le porte, quindi forse faceva entrambi.
Ma senza dubbio era un uomo povero e molto laborioso, e sono abbastanza sicuro che fosse un uomo retto perchè dice nel versetto 19, “Giuseppe, suo marito, essendo un uomo giusto”, anche lui era un uomo pio, era un vero santo dell’Antico Testamento. Quindi qui c’erano due santi dell’Antico Testamento, erano molto giovani. La maggior parte degli studiosi della Bibbia ritengono che fossero degli adolescenti, poiché i matrimoni in quel tempo avvenivano prima, i giovani si sposavano anche all’età di, che ci crediate o no, 12 anni? E le promesse di matrimonio avvenivano quando le ragazze avevano 12 e 13 anni. E quindi erano molto probabilmente adolescenti più grandi, grazie alla maturità straordinaria di Maria.
E lì dice, guardate al termine: ‘sposata’, da quella ne deriviamo il termine ‘coniuge’, ma in greco è, precisamente, “promessa sposa”, ora, cosa significa? Abbiamo avuto molte discussioni su questo punto, cosa vuol dire che erano promessi sposi? Significa forse che erano fidanzati? Significa che erano stabili che, che Maria portava l’anello di Giuseppe al collo su una catenina? Cosa significa? O che indossava la sua giacca? Cosa significa? Maria e Giuseppe erano promessi sposi?
Bene, vi do un po’ di contesto: l’Antico Testamento ed i rabbini, nelle loro scritture rabbiniche, distinguevano due fasi del matrimonio - del matrimonio ebraico, due fasi, una si chiamava, kiddushin, e l’altra era la hupah, o la hupah, per pronunciare la ‘h’ correttamente. Il kiddushin e la hupah. Ora, il kiddushin era il fidanzamento.
E quello che era – e Deuteronomio capitolo 20 versetto 7 lo menziona, se volete scrivervelo da qualche parte, Deuteronomio 20:7; quello che era è che due famiglie redigevano un contratto – cosa che si poteva fare anche tra individui – ma scrivevano, su di un contratto le promesse di matrimonio, ok? Era – ora ascoltatemi bene – era un contratto vincolante. E se in qualsiasi momento durante quel periodo di fidanzamento si violavano le promesse di matrimonio, bisognava divorziare nel senso ufficiale del termine. Si era legalmente considerati sposati, anche se ancora non c’era alcuna relazione fisica di alcun tipo.
Era un periodo che durava normalmente 12 mesi ed era un periodo di protezione per il futuro marito e moglie in modo che ci fosse un periodo in cui si poteva provare la loro fedeltà. Così che se la ragazza fosse rimasta incinta, la cosa sarebbe diventata molto evidente in quel periodo. Se qualcuno era infedele e ci sarebbero stati problemi, quello era un periodo di tempo in cui la cosa poteva risolversi.
E, a proposito, durante quel periodo, non c’era molto contatto sociale. Mantenevano ancora una certa distanza. Era semplicemente una promessa, un contratto stipulato. Ora, al termine del periodo, che poteva durare fino a 12 mesi, a volte 6 mesi, si svolgeva la Hupah e quella era la cerimonia nuziale. Ed i matrimoni duravano circa sette giorni. Padri, pensate che sia duro oggi? Quando date vostra figlia come sposa? Come vi piacerebbe avere il vicinato a casa per sette giorni? Dovevano nutrire gli ospiti, dargli da bere, e quello era il contesto del matrimonio di Cana.
Vi ricordate cosa è successo? Finirono il vino, giusto? Uno dei motivi per cui quando davano la loro figlia in matrimonio volevano una sorta di pagamento in scambio, era, ovviamente, per prendersi cura di alcune necessità. Quindi c’era quello che veniva chiamato ‘mohar’, quello era il prezzo. Ed il prezzo della ragazza variava, a seconda della ragazza, sapete? Poteva essere una somma qualsiasi da un paio di dozzine di pecore ad un pollo zoppo, suppongo... Ma comunque, potrebbero esserci state alcune ragazze che venivano offerte gratis con l’aggiunta di un paio di pecore, non è vero?
Ma fondamentalmente, fondamentalmente c’era quello che veniva chiamato il mohar, e quello era il prezzo che doveva esser pagato e veniva pagato al momento del fidanzamento. E di solito, secondo Genesi 34, erano dei beni o dei servizi che avevano diversi scopi: il primo era quello di compensare il padre perché il padre avrebbe dovuto spendere una grande quantità di denaro per far si che sua figlia si sposasse; Era anche una sorta d’assicurazione sulla vita per la moglie.
E normalmente il padre ebreo lo avrebbe tenuto in fiducia e se il marito fosse morto, l’avrebbe restituito alla figlia. Ed era anche una sorta d’assicurazione contro il divorzio, perché il marito, ovviamente, avrebbe dovuto rinunciarvi e, sapete, di solito era un prezzo piuttosto considerevole e non aveva alcuna speranza di rivederlo a meno che non rimanesse sposato con la ragazza e lo ricevesse per eredità dopo la morte del padre. Quindi tendeva a mantenere unito il matrimonio. Inoltre, non permetteva che si andasse in giro a sposare troppe persone altrumenti si diventava indigenti, e si doveva dar via tutto.
Quindi, il periodo di fidanzamento era il periodo precedente alla Hupah o al matrimonio stesso, quando il matrimonio veniva consumato fisicamente; ed il periodo di fidanzamento era un periodo di prova, un periodo di probazione per assicurare la verginità della sposa e la fedeltà del marito e della moglie, e così via... Ma, usavano i termini “marito e moglie” perché era considerato valido, anche se non era ancora stato consumato. E questo è ovvio perchè dice nel versetto 25, “Non la conobbe fino a quando non ebbe partorito il suo primogenito”, ed il versetto 18 dice, “prima che si unissero.”
In altre parole, fu in questo periodo di fidanzamento che Maria rimase incinta dallo Spirito Santo, così che non ci fossero assolutamente alcuni dubbi sul fatto che Giuseppe fosse il padre. E Giuseppe era un uomo pio, un uomo giusto, che non avrebbe mai violato lo standard di Dio. Sapete, Dio guarda con grande preoccupazione alla purezza e la verginità è di alto valore per Dio. È una cosa sacra, non qualcosa con cui giocare. E mi viene ricordato quanto sia bella, adorabile e sacra la verginità quando vedo nel caso di Maria quanto fosse onorata per quel fatto lì.
E quindi rimase incinta dallo Spirito Santo. Ora, Maria lo sapeva. Maria lo sapeva. Ora in questo testo, non abbiamo il racconto di Luca, ma andiamo a Luca 1 e scopriamo un po’ com’è che Maria lo scoprì. Luca capitolo 1 versetto 26, “E al sesto mese l’angelo Gabriele”, ovviamente questo era il sesto mese dopo il concepimento d’Elisabetta, quindi, Maria rimase incinta nel sesto mese d’Elisabetta, così che Giovanni il Battista era sei mesi più grande di Gesù, il che gli aveva dato giusto il tempo d’iniziare la cosa. “Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea, chiamata Nazaret”, qui viveva Maria. Infatti, se andaste oggi a Nazaret, ci sono persone che vi portano in un certo posto per mostrarvi qual era il pozzo dal quale Maria attingeva l’acqua quando era piccola, non credeteci...
Versetto 27, “Andate a vedere una vergine fidanzata/Promessa in sposa ad un uomo”, la Bibbia è molto chiara su questo punto, il matrimonio non era ancora stato consumato, “un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. L’angelo, entrato da lei, disse: «Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te, sii benedetta fra le donne». Ella fu turbata a queste parole”, beh, possiamo immaginare...
Una semplice ragazzina campagnola dove tutti erano dei contadini, non era nemmeno Gerusalemme, era una sorta di luogo insignificante, e all’improvviso un angelo, un angelo grande, e glorioso, non un angelo qualunque, ma Gabriele, Gabriele, l’eroe di Iavè, Gabriele si presentò e disse: “«Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te, sii benedetta fra le donne»“, ed ella fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa volesse dire un tale saluto”, che cos’è che sta dicendo? Io non son nessuno. “L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesú. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine»“.
“Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?»“ Vedete, qui Maria sta affermando la sua verginità, “L’angelo le rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, - ma cosa? – Figlio di Dio”.
Cioè, che annuncio incredibile! Ad una donna che non era nessuno, e che viveva in un piccolo posto insignificante chiamato Nazaret. E quindi Maria lo sapeva, e quando rimase incinta, sapeva il perché. Però, povero Giuseppe, lui non lo sapeva. Quando lo scoprì, fu scioccato, fu scioccato! La cosa lo scosse. Lui conosceva Maria, non è vero? Cioè, conosceva la ragazza a cui era stato promesso sposo.
Conosceva la qualità del suo carattere. Conosceva lo standard di rettitudine con cui viveva. Conosceva il suo rango davanti a Dio. Conosceva Maria! Questo era un qualcosa che era totalmente fuori dal suo carattere! Non aveva alcun senso! E conosceva abbastanza bene Deuteronomio capitolo 22 per sapere che all’epoca quando una donna rimaneva incinta fuori dal matrimonio, la punizione era cosa? La morte, la morte.
In Deuteronomio capitolo 22 ci sono molti versetti, lasciatemi solamente che ve ne ricordi alcuni che affrontano quest’argomento. Deuteronomio 22:13, “Quando un uomo sposa una donna, entra da lei, e poi la prende in odio, le attribuisce azioni cattive e disonora il suo nome, dicendo: «Ho preso questa donna e, quando mi sono accostato a lei, non l’ho trovata vergine»“
Ebbene, se così è, “Allora” versetto 21 “allora si farà uscire quella giovane all’ingresso della casa di suo padre, e la gente della sua città la lapiderà a morte, perché ha commesso un atto infame in Israele, prostituendosi in casa di suo padre. Cosí toglierai via il male di mezzo a te”, e ovviamente ci sono altri aspetti nel mezzo, ma c’è – quest intero capitolo tratta varie forme di prostituzione.
Versetto 22, “Quando si troverà un uomo coricato con una donna sposata, tutti e due moriranno: l’uomo che si è coricato con la donna, e la donna. Quando una fanciulla vergine è fidanzata e un uomo, trovandola in città, si corica con lei, condurrete tutti e due alla porta di quella città, e li lapiderete a morte”,
quindi la cosa copriva ogni elemento di questa situazione, la morte sarebbe stata la risposta, e Giuseppe fu letteralmente scosso fino al profondo del suo cuore, amava Maria. E Maria, vedete, non aveva assolutamente nessun modo in assoluto di proteggere la sua reputazione. Lei stava per uscire e dire: “Gente, ascoltate, questo bambino è stato concepito da Dio”, e loro avrebbero detto: “Uh-huh, questa ci è nuova, Maria. Le abbiamo sentite tutte, ma questa ci è nuova...”, non aveva alcun modo di proteggere la sua reputazione. Quindi lo Spirito Santo di Dio beato la protesse per lei, proprio qui nelle pagine della Parola di Dio. Non ci sia mai biasimo sul conto di Maria.
Se Gesù è un uomo ordinario, se Gesù è semplicemente come tutti gli altri, allora possiamo dire che probabilmente è nato come il resto degli uomini, ma non è come nessun altro. E non fu nato come nessun altro. Se lui è semplicemente il figlio illegittimo dell’infedeltà di Maria, o se è il figlio dell’attività sessuale naturale di Giuseppe con Maria, allora non è Dio, e se non è Dio, le sue affermazioni sono menzogne, e se le sue affermazioni sono menzogne, la sua salvezza è un inganno, e se la sua salvezza è un inganno, siamo tutti dannati.
Quindi Matteo registra per noi chiaramente che Dio è entrato nella carne tramite una vergine in cui il seme è stato piantato dallo Spirito Santo e potremmo chiederci: “Beh ma, com’è che funziona?” Non chiedetemelo mica... Le persone vogliono sempre fare questo tipo di domande, le persone fanno sempre le domande che non si possono rispondere. E non mi dimenticherò mai della volta in cui stavo insegnando il libro di Apocalisse e disse, “Sapete, e la Parola di Dio dice che il Signore vi darà un nome che nessuno conosce”, ed invariabilmente qualcuno mi chiese, “Qual è quel nome?”
Io non capisco nemmeno come funziona la nascita umana normale. E non conosco nessun dottore che capisca veramente il suo mistero. Non chiedetemi com’è che ha funzionato... Dio lo fece. Quindi una nuvola di sospetto ed una nuvola di vergogna ed una nuvola di scandalo presto si appesero minacciosamente su Maria. In tutta la storia non c’è mai stata una nascita verginale. E quando le persone vedevano una madre non sposata, c’è sempre stata solamente una conclusione, tutto lì... ad eccezione di questo caso. Perchè qui c’era un’altra conclusione, “Lo Spirito Santo”.
Niente di nuovo per lo Spirito Santo in questo senso. La sua era sempre stata un opera di creazione, non è vero? In Genesi 1, “Egli aleggiava sull’abisso e sul nulla e creò tutto”; in Atti capitolo 1, si mosse sul raduno delle persone nella stanza superiore e lì creò la chiesa. E perché mai non dovrebbe essere in grado di creare il miracolo meraviglioso della nascita verginale?
Non siate scioccati, non siate sorpresi, avremmo dovuto aspettarcelo, veramente! Tornate al primo libro della Bibbia, al terzo capitolo, la Genesi. Genesi capitolo 3 versetto 15, ora qui siamo davvero all’inizio dei tempi, gente... E quando il Signore Dio stava parlando a Satana. Satana aveva fatto quello che doveva fare e portò Adamo ed Eva alla caduta, Dio gli disse: “Io porrò – Genesi 3:15 – Io porrò inimicizia, o antagonismo, o ostilità, o odio”, questa è la parola per inimicizia, di fatto, “Io porrò, porterò inimicizia tra te e la donna”, ora guardate qui, tra la tua discendenza e – cosa? – e la sua discendenza; egli ti schiaccerà il capo, e tu gli ferirai il calcagno”,
Sta dicendo: ‘Satana, ascolta, un giorno verrà una donna e quella donna avrà un figlio e tu gli ferirgli il calcagno, e così fu al calvario, ma egli ti farò cosa? Ti schiaccerà il capo”, ed avete notato che dice che Gesù sarà il seme della donna, il Suo seme e solamente una volta nella storia del mondo una donna ebbe un seme. Il seme si trova nell’uomo in genere, ma solo una volta, nella donna, e questo è quello che disse Genesi 3:15.
E Paolo dice in Galati 4:4, disse: “Nel compimento dei tempi, Cristo è venuto – prestate attenzione qui – venne fatto da donna, nato sotto la legge”, fatto da donna, eludendo la maledizione di Ieconia, come abbiamo visto la volta scorsa. Ora ascoltatemi bene ok? Attenzione, se Gesù non aveva avuto genitori umani, non sarebbe stato affatto uomo, non sarebbe stato partecipe della nostra carne. D’altra parte però se Gesù avesse avuto due genitori umani, non avrebbe potuto evitare la contaminazione dell’umanità.
Quindi doveva essere il figlio dell’uomo ed allo stesso tempo il figlio di Dio, ed è esattamente chi era, nato da una peccatrice, eppure era senza peccato perché era altrettanto nato da Dio. La divinità cancellò la maledizione dell’umanità. L’acqua della natura di Dio sommerse il fuoco della natura dell’uomo, e quindi la nascita verginale fu concepita.
Secondo punto: La nascita verginale confrontata. Che dire del povero Giuseppe? Egli non aveva la più pallida idea di cosa stesse succedendo. Il suo piccolo mondo era appena finito. Giuseppe, un uomo giusto e retto, senza dubbio profondamente dedicato a Maria, con grande anticipazione stava attendendo il giorno in cui entrambi avrebbero terminato la prova del periodo del fidanzamento per potersi unire e consumare il matrimonio con sua moglie, che dire di Giuseppe?
Versetto 19, “Allora Giuseppe suo marito”, notate che viene chiamato “marito”, anche se erano ancora nel periodo del fidanzamento – “che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente”, ora tutto d’un tratto vediamo il confronto della nascita verginale. Giuseppe doveva confrontare la cosa, doveva farci i conti. Ed il miracolo gli era molto, molto opaco, non lo capiva, era sconvolto.
Ed egli era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, e tra l’altro quelle sono due forme participiali, due participi descrivono il carattere di Giuseppe, “era uomo giusto e non voleva esporla a infamia”.
Cosa significa che era un uomo giusto? Significa che era un giudeo retto. Di nuovo, era un vero santo dell’Antico Testamento, un uomo pio. E sapete cos’è che si sarebbe detto un uomo pio? “Non posso mica sposare questa donna in queste condizioni”, ha violato i principi di Dio. Anche se le voglio bene e non capisco il perchè, anche se mi è tutto un po’ un mistero, come uomo giusto, devo fare quello che la legge richiede.
Chiamarlo “un uomo giusto” lo mette nella stessa categoria di Zaccaria ed Elisabetta perché la Bibbia dice che erano giusti davanti a Dio, camminando in tutti i suoi comandamenti ed ordinanze, irreprensibili. Lo pone nella categoria di Simeone, di cui la scrittura dice che era “giusto e devoto”, era un vero giudeo, timorato di Dio, e sapeva che doveva essere obbediente alle leggi di Dio e le leggi di Dio dicevano che quando qualcuno faceva quello ci sarebbero state conseguenze.
Giuseppe era un vero santo. Quindi il suo primo impulso proveniva dalla sua rettitudine, ma il suo secondo impulso proveniva dalla sua preoccupazione, e dice che non era disposto ad esporla a infamia. Ora aveva quell’opzione. Giuseppe aveva due opzioni secondo quell’epoca, se invece fosse vissuto nei giorni di Deuteronomio, ci sarebbe stata solo un’opzione, ma la
rilassatezza ebraica, della prospettiva Giudaica della teocrazia, la rilassatezza con cui mantenevano la legge di Dio gli aveva portati a questo punto, dove avevano sostituito le leggi ordinate da Dio con leggi meno severe, ed è per questo che il loro paese si trovò in tanti guai perchè violarono le leggi di Dio che erano preventive.
E qui, in questo giorno più rilassato, c’erano due opzioni per Giuseppe: Una era quella di esporla ad infamia pubblica; e funzionava così: l’avrebbe accusata pubblicamente in un tribunale pubblico, di aver commesso adulterio. Sarebbe stata umiliata. Sarebbe stata portata a processo. Sarebbe stata condannata davanti a tutti, e la sua reputazione sarebbe stata rovinata; l’altra possibilità però era più silenziosa. Le due parti si sarebbero presentate davanti a due o tre testimoni ed avrebbero scritto un atto di divorzio privato, così come indicato in Deuteronomio 24.... Avrebbero scritto questo piccolo atto di divorzio privato.
Non ci sarebbe stata procedura giudiziaria. Non ci sarebbe stata alcuna infamia pubblica. Non ci sarebbe stato alcun clamore. Nessuno avrebbe saputo ed in quell’epoca fu dichiarato che non era nemmeno necessario scrivere la causa del divorzio nella dichiarazione. Così che lei se ne sarebbe potuta andare senza che nessuno saprebbe il motivo, tutto era segreto.
Ora quello non era necessariamente il modo di fare di Dio, ma era permesso nella rilassatezza dei giorni nei quali viveva Giuseppe, quindi aveva queste opzioni. A proposito, l’espressione, “di lasciarla andare”, vedete che dice che “si propose di lasciarla segretamente”, “lasciarla andare” è apolouō ed è la parola del Nuovo Testamento per divorzio. Doveva divorziarla perché il fidanzamento era considerato come matrimonio ed egli disse, “Beh, la manderò via segretamente”, non poteva portarsi a fare di Maria uno scempio pubblico.
Non riusciva a farle subire il disprezzo pubblico e la vergogna che ne veniva e quindi voleva mandarla via in segreto, ma ebbe difficoltà, non poteva farlo e quindi dice nel versetto 20, “Ma mentre aveva queste cose nell’animo”, fermatevi lì... Senza dubbio andò a letto nella sua casa lì a Nazaret, erano ancora lì in questo momento; ed andò a dormire meditando, era lì che rifletteva su quale sarebbe stato il da farsi e nel mentre ci pensava su si addormentò, si addormentò. E poi troviamo il chiarimento della nascita verginale, il chiarimento.
Il chiarimento della nascita verginale, nel verso 20, guardate lì, si addormentò, la confrontò ne era confuso e si addormentò, “un angelo del Signore gli apparve in sogno”, ora io voglio che capiate qualcosa, questo non è un sogno come quelli che potete avere voi. Questo non è un sogno in cui ciò che si vede non è reale, ma immaginario. In qualche modo in qualche maniera in una sorta di rivelazione modi sogno, il sogno si trasformò in qualcosa di reale, era un vero angelo ed Egli lo vide veramente.
E a proposito, questo non è insolito per Matteo. Ci sono almeno sei - infatti ci sono solamente sei - altre volte in cui troviamo questo tipo di comunicazione. Matteo capitolo 2 ne ha diverse; Matteo, sì, Matteo 1 qui, Matteo 2, Matteo 27, e l’altra si trova in Atti 2:17, dove è un qualcosa di profetico. Quindi questa non è una situazione totalmente isolata, Dio talvolta usa i suoi angeli nei sogni.
E Giuseppe non lo stava sognando nel senso in cui si può pensare, si addormentò, iniziò a sognare, ed il suo sogno si trasformò in realtà. E l’angelo gli disse, “Giuseppe, figlio di Davide”, e so il perché ribadì quella seconda parte, lo disse per rinforzare la cosa, per riaffermare la discendenza e la genealogia di Davide. Mamma se sarebbe stato qualcosa da sentire, no? “Tu, figlio di Davide”, disse questo: “non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo”, non aver timore, Giuseppe, “ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo!”
Questa è la grande realtà, gente, della nascita verginale. Non c’era padre umano. Questa è la nascita di Dio in carne umana, questi è sia uomo che Dio, ed è per questo, ad esempio, nell’Antico Testamento viene chiamato tsemach, che significa “il ramo”, ed avete notato che viene chiamato “il ramo di Davide” in certi passaggi ed in altri viene chiamato “il ramo di Iavè”, non è vero? Egli è la discendenza di Davide ed è la discendenza di Dio.
E sapevate che in Isaia 9:6, viene chiamato “consigliere meraviglioso, il potente – cosa? – Dio, e Padre dell’eternità?” E quindi Giuseppe doveva sapere che non doveva temere di prendere Maria come moglie, perchè ciò che era stato concepito in lei proveniva dallo Spirito Santo. Ed il versetto 21 gli dà ulteriori istruzioni, “Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesú”, in ebraico, Jeshua, Joshua, Jehoshua, che significa “Iavè salverà”, “Ed il Suo nome sarà Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati».”
Ora voglio che sappiate una cosa a riguardo del versetto 21, “Ella partorirà un figlio”, avete notato che non disse, “E Giuseppe, tu avrai un figlio! A te nascerà un figlio!” No, “Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai il nome Gesù, perché egli salverà il suo popolo dai loro peccati”.
Sapete, la Bibbia è molto attenta a non nominare mai Giuseppe come padre di Gesù, non so se l’avete notato. Per esempio, in Matteo 2:13, dice, “Alzati, prendi il bambino e sua madre, e fuggi in Egitto”, sempre la madre. Perché non disse: “Prendi tuo figlio e tua moglie”? Perché “il bambino e sua madre”? Giuseppe è sempre rimosso dalla paternità effettiva. Matteo 2:20, “Alzati, prendi il bambino e sua madre, e vai nella terra d’Israele”, è sempre il bambino e sua madre, mai Giuseppe come suo padre. Nato da vergine.
Ed il suo nome, Jeshua, Jehoshua, Gesù, perché egli salverà il suo popolo dai loro peccati. Miei cari, questa è la ragione per la quale venne, non è vero? Ed è per questo che nel libro di Atti al capitolo 4 versetto 12 dice, “Che non c’è salvezza in nessun altro: perché non vi è sotto il cielo alcun altro nome dato agli uomini, per il quale possiamo essere salvati”, solo il nome di Gesù, l’unico Dio-uomo è solo Dio che salva.
Come dice il Salmo 20, ci sono persone che si fidano dei cavalli, ed altri che si affidano ai carri, ed altri invece che si fidano della loro forza fisica, altri ancora della loro conoscenza, e della loro intuizione, e della loro reputazione, e del loro prestigio, della loro posizione, dei loro macchinari, dei loro amici, o qualunque cosa sia, l’istruzione, ma solo Gesù può salvare, “Egli salverà il suo popolo dai loro peccati”, solo lui è abbastanza potente da salvare.
Quindi la nascita verginale concepita, confrontata e chiarita. Quarto punto, e ci affrettiamo alla conclusione. La nascita verginale collegata, la nascita verginale collegata. Giusto per non far apparire la cosa come un ultimo pensiero del momento, un affare fatto all’aria come hanno detto alcuni critici, un mito fluttuante che fu attaccato a Gesù, Matteo interviene con un commento nei versetti 22 e 23, la narrazione s’interrompe, l’angelo non sta più parlando e Matteo si presenta ed ecco quello che dice; e tra l’altro questo avviene per tutto il corso di Matteo, infatti, 50 volte nel Vangelo di Matteo cita l’Antico Testamento, ed altre 76 volte ne fa allusione e questa è la formula che usa.
Ora tutto questo è stato fatto affinché si compisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta”, e quand unque parla il profeta quello è il Signore, e disse, citando Isaia 7:14, “«La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi»“, lì c’è il collegamento della nascita verginale all’Antico Testamento. Questo non è un pensiero postumo. Questa non fu la leggendina fondata sul nulla, questo è il compimento di una promessa, una cosa straordinaria. Avrebbero dovuto saperlo!
Ora tutto questo fu fatto affinchè fosse riempito, affinché fosse stato completato, affinché si realizzasse proprio quello che disse Isaia. Ora potremmo avere una discussione lunga e prolungata su quello che disse Isaia ed il perché abbia usato la parola almah invece della parola bethulah e se intendesse “vergine” e bla, bla, bla... e così via e così via. E non c’è motivo di discutere affatto questo punto perchè basta dire che la parola almah in Isaia 7:14 è meglio tradotta con “vergine”, è meglio tradotta con “vergine”, e le persone, i critici, i calunniatori possono venire ed andare e cercare di cancellare la cosa ma non possono sbarazzarsi del commento di Matteo sulla questione che usa il termine, “parthenos”, che significa “vergine”, Matteo sapeva cosa significava, anche se loro non lo sapevano ed è un po’ difficile aggirare la nascita verginale quando dice ripetutamente che la signora Maria non aveva avuto rapporti con alcun uomo. Perché mai vogliono discutere il termine almah in Isaia 7:14? Senza ascoltare al commentario di Dio su quel passaggio?
La cornice della profezia d’Isaia è molto semplice, il re Acaz era terrorizzato del fatto che il regno di Giuda potesse essere distrutto dalla Siria e da Israele. Acaz era lì seduto in fondo al regno meridionale ed era preoccupato delle condizioni del nord, qui c’è Israele e qui c’è la Siria, ed era preoccupato che sarebbero venuti ed avrebbero distrutto la linea regale. Quindi aveva davvero paura di perdere la genealogia regale.
Quindi Dio si presenta e dice: ‘Lascia che ti dia una promessa. Niente accadrà alla linea regale, niente si potrà mai sbarazzare della genealogia regale. Ecco qui un segno, “una vergine concepirà e quel bambino sarà Emmanuele, Dio con noi”. Disse, “Guardate giù i corridoi della storia e lì nascerà un bambino dalla vergine ed Egli garantirà che la linea di Davide non verrà mai interrotta.”
E Gesù venne al mondo come compimento di quella profezia data da Isaia ad Acaz, per mostrare che Dio mantiene le sue promesse ed il trono di Davide non sarà mai infranto per sempre e sempre e sempre e sempre. Quindi la nascita verginale fu chiarita; a proposito, lo chiameranno “Emmanuel”, che tradotto significa cosa? Dio con noi. El, le ultime due lettere di quella parola, sono il nome di Dio, El. El Shaddai, El Elyon, El Maqoddeshkim, tutti nomi per Dio, El. Immanu significa “con noi”, Dio con noi.
Ora, voi potreste dire: “Ma non lo chiamarono mai Emmanuel”, no. Quello è il suo titolo per quanto riguarda il nome quella è una descrizione di chi è. E molte volte il titolo non è necessariamente il nome. Fu chiamato molte cose, così come Emmanuel. E quindi la nascita verginale è chiarita, ed è anche collegata alla storia passata. In quinto luogo, la nascita verginale fu consumata. Versetto 24, “Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie”, non pensate che fosse una cosa meravigliosa? Non pensate forse che quello fosse il miglior pisolino che Giuseppe abbia mai fatto?
Quando si sveglio era tutto chiaro, “oh, non è Maria, non sto solo per sposare Maria. Persino il Figlio di Dio è incluso nell’affare”, ma certamente era un buon uomo. Vi potete immaginare il Dio onnipotente dell’universo che affidò il suo unigenito Figlio nella casa di un uomo che non sarebbe stato un buon padre? Potete immaginarvi una cosa simile? Io no... Mi dispiace solo che non ci venga detto di più sul conto di Giuseppe. Certamente era già morto quando Gesù morì perchè non lo si vede più da nessuna parte.
Ed alla croce, vi ricordate cos’è che fece Gesù? Guardò giù a Giovanni l’Amato e guardò a Maria, e disse, “Maria, ecco tuo figlio”, e disse, “Giovanni, ecco tua madre”, e vedete lì diede a Maria qualcuno che si potesse prender cura di lei perchè Lui se ne stava per andare e senza dubbio Giuseppe era già morto da tempo.
Non sappiamo molto sul suo conto ma oh, immagino che fosse un uomo meraviglioso, perché so che Dio non avrebbe mai affidato il suo unico Figlio nella casa di un uomo che non sarebbe stato un buon padre amorevole. Doveva essere stato un uomo meraviglioso per avere a che fare con un figlio perfetto. Potete immaginarvi, padri? La frustrazione di quello? “No, papà, è così che funziona...”
Quando arriverò in cielo, voglio incontrare due persone: Giuseppe e Maria. Non è vero? Oh benedetto sia il cuore di Giuseppe, che gioia che provò quando si svegliò. E così facendo prese Maria ed ebbero la chupah, la cerimonia nuziale, ma tutto dopo che Gesù nacque. Non la conobbe fino a quando non ebbe partorito il suo primogenito, e poi fece quello che disse l’angelo, e cos’è che gli aveva detto di fare? “Lo chiamerai Gesù”, la nascita verginale consumata.
Ebbero il matrimonio, ma non la toccò mai fisicamente fino a dopo che nacque il bambino. E c’è una nota a piè di pagina interessante. Le persone si chiedono sempre, “Beh, ma pensate che abbiano avuto altri figli?” Beh, io so che li ebbero, la Bibbia ci dà persino i nomi degli altri, ed in Giovanni 7 si parla dei fratelli di Gesù.
Ma c’è una piccola nota a piè di pagina interessante. Nel versetto 25, il greco letterale dice: “e non era solito conoscerla fino a quando non ebbe partorito il suo primogenito”, e l’implicazione è che una volta che partorì il suo primogenito, era solito conoscerla. Questo è il senso del greco, ebbero una relazione fisica normale che portò a molti altri figli.
La nascita soprannaturale di Gesù è l’unico modo per spiegare la vita che ha vissuto. Qualcuno una volta chiese ad un cristiano: “Beh, se ti dicessi che oggi è nato un bambino in quella città, in quell’ospedale, senza un padre umano, mi crederesti?” Al quale il cristiano rispose dicendo: “Sì, se vivesse come Gesù”, e quello è il fatto. All’inizio della sua vita, i Giudei dissero che Gesù era il figlio di un uomo che aveva sedotto Maria. Alla fine della sua vita, dissero che i discepoli avevano rubato il suo corpo ed inscenarono la resurrezione. E Matteo inizia con la risposta alla prima calunnia e conclude il suo Vangelo con la risposta all’ultima calunnia e trascorre il resto del mezzo a combattere tutte le altre contro il caro Signore Gesù Cristo.
Egli non era nient’altro che Dio in carne umana. E Matteo ci dice che venne a dimorare con i malati per guarirli. E venne a dimorare con i posseduti, per liberarli, con i poveri in spirito per benedirli, con gli afflitti per liberarli dalle preoccupazioni, con i lebbrosi, per purificarli, con i malati, per curarli, con gli affamati, per nutrirli, con i disabili, per restaurarli; ma soprattutto dice che venne a dimorare con i perduti per poterli cercare e cosa? E salvarli.
Emmanuel, Dio con noi, infinitamente ricco divenne povero; assunse la nostra natura umana, entrò nella nostra atmosfera inquinata dal peccato senza mai esserne contaminato, prese su di sé la nostra colpa, portò i nostri dolori, sopportò i nostri affanni, fu ferito per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità, andò in cielo per prepararci un posto, inviò il suo Spirito a dimorare nei nostri cuori, ed ora intercede per noi ed un giorno verrà per portarci a lui. Non c’è da meravigliarsi che l’apostolo Paolo disse: “tramite la sua povertà, siamo resi – cosa? – ricchi”, bene, preghiamo.
Padre, che meraviglia, che meraviglia è che Gesù fu nato così, l’Uomo-Dio, miracolo dei miracoli, che lui sarebbe stato sia uomo che Dio. Grazie anche per la lezione Padre, che quando vuoi compiere le tue opere speciali, le tue opere potenti, le tue opere soprannaturali, le tue opere miracolose, trovi sempre alcune persone umili, fedeli, fiduciose, rette come Maria e Giuseppe.
Grazie non solo per la teologia della nascita verginale, ma per l’esempio di cosa accade quando Dio usa due persone semplici. Fa si che anche noi siamo così retti, così utili per quello che vorresti fare oggi nel nostro mondo per rivelarti.
Grazie per aver scelto le cose deboli per confondere quelle potenti. Grazie perché noi, che non abbiamo nulla da offrire, possiamo essere usati da te, che mistero! Possa essere così che tutti coloro ch esono qui riuniti vengano a conoscere quel Signore Gesù prezioso che è venuto a salvarle dai loro peccati, e che nel conoscerlo diventino persone umili, sottomesse, fiduciose, disponibili che possano essere usate di nuovo per compiere la tua opera in questo mondo e ti daranno la lode, nel nome di Gesù, amen.
FINE

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