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E ora arriviamo di nuovo alla Parola di Dio, Luca 20 è il nostro testo, Luca 20. Siamo arrivati alla fine di questo capitolo e guarderemo agli ultimi tre versetti: Luca capitolo 20 dal versetto 45 al 47. Lasciate che li stabilisca bene nelle vostre menti, seguitemi nella lettura. Luca capitolo 20 iniziando dal versetto 45.

“Mentre tutto il popolo lo ascoltava, egli disse ai suoi discepoli: ‘Guardatevi dagli Scribi, i quali passeggiano volentieri in lunghe vesti, amano essere salutati nelle piazze, e avere i primi posti nelle sinagoghe e nei conviti; essi divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per mettersi in mostra. Costoro riceveranno una condanna maggiore’”.

Parole forti. Parole inequivocabili. Tornando un po’ indietro da questo testo e avvicinandocisi da lontano, dobbiamo ricordarci che la Bibbia ci mette in guardia sui falsi insegnanti dall’inizio alla fine. Ci sono sempre stati e sempre ci saranno false guide religiose che operano per conto di Satana. Operano dal regno delle tenebre, ma lo fanno come se fossero messaggeri di Dio.

Nel ventesimo capitolo del libro degli Atti, l’apostolo Paolo si incontrò con gli anziani di Efesini e gli disse: “Notte e giorno non ho cessato di ammonire ciascuno con lacrime”, ammonire per cosa? “Lupi rapaci si introdurranno fra di voi e non risparmieranno il gregge, e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli”, e l’implicazione è che lo faranno con insegnamenti eretici, Paolo dice, “aspettatevelo dall’esterno e dall’interno”.

In 2 Corinzi capitolo 11 dal 13 al 15, l’apostolo Paolo dice che “Satana si traveste da angelo di luce”, che sarebbe a dire il fatto che viene come se fosse un rappresentante di Dio, per cui non stupitevi se anche i suoi messaggeri si travestono da angeli di luce.

I falsi insegnanti si rivestono delle vesti di Dio. Vogliono che le persone credano che rappresentano Dio, che conoscono Dio, che hanno intuizioni sulla spiritualità, la verità e la saggezza divina, anche se di per sè, sono emissari dell’Inferno stesso. L’apostolo Paolo scrisse a Timoteo, con l’obbiettivo di aiutarlo a capire il ministero della chiesa, disse questo in 1 Timoteo 4, “Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri”, ovvero questi tempi, dice: “alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni, sviati dall’ipocrisia di uomini bugiardi”, dottrine demoniache energizzate da spiriti demoniaci nelle vite di bugiardi, ed falsi insegnanti falsi e bugiardi.

Pietro - 2 Pietro capitolo 2, versetto 1 dice: “falsi profeti tra il popolo, come ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione... si attireranno addosso una rovina immediata. Molti li seguiranno nella loro dissolutezza; e a causa loro la via della verità sarà diffamata. Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna già da tempo è all’opera e la loro rovina non si farà aspettare”.

E certamente vi ricorderete le parole di Giuda, quando disse: “mi sono trovato costretto a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede”, perchè? “Perché si sono infiltrati fra di voi certi uomini (per i quali già da tempo è scritta questa condanna); uomini empi che volgono in dissolutezza la grazia del nostro Dio e negano il nostro unico Padrone e Signore Gesú Cristo”.

Attenzione, attenzione, attenzione ai falsi insegnanti. Come abbiamo letto in 1 Giovanni capitolo 2, ci sono molti anticristo, sono ovunque, e voi che conoscete la verità, dovete proteggervi da loro.

Mai furono i falsi insegnanti più aggressivi che durante il ministero del nostro Signore Gesù Cristo, era come se l’Inferno stesso avesse accumulato l’assalto più pesante contro il Signore Gesù durante quei tre anni, e ovviamente è comprensibile, è comprensibile. Per ostacolare i propositi di Dio nei confronti del vangelo, Satana scatenò tutto quello che aveva contro Gesù Cristo. E quando ci chiediamo chi erano gli agenti dell’Inferno? Chi erano gli agenti di Satana che cercarono di ostacolare gli scopi di Dio? Erano i criminali della società? Erano forse gli esattori delle tasse, i traditori? Erano le prostitute, i delinquenti, i ladri? No. Gli emissari e gli agenti di Satana erano i più devoti, i più religiosi, le guide religiose più rispettate in Israele: Gli Scribi ed i Farisei, insieme ai Sadducei e agli Erodiani, si radunarono tutti insieme contro Gesù Cristo.

Ammassarono tutte la loro capacità, tutte la loro capacità spirituali demoniache per attaccarLo, per abbatterLo, per ostacolare i propositi di Dio. Tenete presente che i nemici del vangelo erano e saranno sempre più formidabili quando sono religiosi, specialmente i Farisei e gli Scribi perché in quel periodo controllavano la religione dominante del Giudaismo, erano implacabili nel loro assalto contro Gesù.

Non andavano d’accordo con i Sadducei perché avevano una teologia molto diversa. Non andavano d’accordo con gli Erodiani perché gli Erodiani erano politici ed erano legati ad Erode, che non era nemmeno Ebreo. I Farisei, i Sadducei e gli Erodiani avevano grandi differenze l’uno con l’altro, ma l’inferno li riunì tutti su di una questione, e cioè, sbarazzarsi di Gesù. Ed il Venerdì della settimana santa, ci riuscirono per volere di Dio, riuscirono a farlo crocifiggere.

Quando arriviamo a Luca capitolo 20, però, siamo al Mercoledì della settimanasanta. È Mercoledì, ed è stata una giornata lunga, una lunga giornata nel quale Gesù si stava muovendo e stava insegnando nel tempio. Insegnava alle folle, ed era impegnato confrontando i Farisei, gli Scribi, i capi dei sacerdoti, i Sadducei e gli Erodiani, i quali avevano tutti attaccato Gesù nel tentativo di screditarlo pubblicamente in modo da avere una giusta causa per farlo giustiziare, perché era una minaccia al regno delle tenebre e alla loro posizione. Avevano provato tutto quello che conoscevano e non ebbero successo.

E così leggiamo nel capitolo 20 versetto 40, “E non osavano piú fargli alcuna domanda”, “E non osavano piú fargli alcuna domanda” avevano finito, avevano esaurito tutte le loro opzioni, era finita, non gli fecero più alcuna domanda. E poi abbiamo detto che nel versetto 41, Gesù cominciò a fare delle domande, e misericordiosamente, compassionevolmente, e gentilmente, tirò di nuovo in ballo la questione dell’identità del Messia non solo come un Figlio di Davide ma un Figlio di Dio, il Figlio di Dio.

E vi ricorderete che settimana scorsa dal 41 al 44 gli ha riportati indietro al Salmo 110 nel quale Davide chiamò il Messia “mio Signore”, e quindi il Messia sarebbe stato sia il Figlio di Davide che il Signore di Davide, e quindi sarebbe stato sia un uomo, che doveva ancora nascere, ma doveva anche essere Dio che era vivo già ai tempi di Davide.

E così, con un ulteriore sforzo di compassione, Gesù affermò di nuovo la sua divinità e la necessità del fatto che il Messia doveva essere sia Dio che uomo. Quello era un atto di compassione, ed in un certo senso, era un ultimo atto di compassione un’ultima possibilità di poter parlare della sua stessa identità come vero Messia, Figlio di Davide, e Figlio di Dio.

E ora aveva finito, aveva finito di parlare con gli Scribi, i Farisei, i Sadducei e gli Erodiani, tranne che per necessità durante il suo processo, ma aveva finito di parlare alle folle, alla gente e il versetto 45 dice: “Mentre tutto il popolo lo ascoltava, egli disse ai suoi discepoli”, e questa era di transizione, la gente stava ancora ascoltando, ma Lui si rivolse ai suoi discepoli, e questo è quello che farà da ora in poi, niente più alcun messaggio per la folla. D’ora in poi, parlerà solo ai suoi discepoli, questa è una transizione molto importante.

Disse tutto quello che c’era da dire, non c’era altro d’aggiungere, rispose ogni domanda che poteva essere sollevata. Però ora si girò e diede struzione a coloro che lo stavano ancora seguendo, che stavano mostrando interesse, che volevano imparare, coloro che lo stavano ancora seguendo. Gli aggressori se ne andarono e la folla era svanita.

Ma c’era un ultimo messaggio che tutti dovevano ascoltare, sia i discepoli che il resto della gente, ed è il messaggio che si trova nei versetti 46 e 47, dice: “Guardatevi dagli Scribi”, se ne va con un’avvertimento. Il messaggio finale. Ogni volta che qualcuno dà un messaggio finale, dev’esser un messaggio importante! Qual è l’ultima cosa che Gesù voleva dire alle folle? Vogliamo sapere quale fu l’ultima parola, era una parola d’avvertimento. Non solo una parola d’avvertimento, ma una parola di condanna, “Guardatevi da loro. Sono pericolosi e riceveranno una condanna maggiore”, e questo è alla fine del versetto 47, e dunque, li avvertì pronunciando dannazione contro di loro. Parole molto forti.

Ora, prima di guardare a questa cosa quì, lasciatemi inquadrare l’importanza di questo testo nel contesto attuale, ok? Alcuni mesi fa ho scritto un libro intitolato “La guerra per la verità”, e questo è l’ultimo di una serie di libri che ho scritto nel corso degli anni per affrontare quelli che penso siano errori pericolosi che esistono nella chiesa. Ho scritto il libro, “La guerra per la verità”, per esporre e riportare il giudizio della Parola di Dio sulle aberrazioni ed i pericoli di un nuovo movimento chiamato “La Chiesa emergente”, o “Il movimento della Chiesa emergente”.

Questa è realmente la corruzione del relativismo postmoderno nei confronti della chiesa. Si è infiltrato tra i cosiddetti evangelici che rifiutano la certezza dottrinale, la chiarezza delle Scritture e l’esclusività del vangelo. Mi ripeto. Il marchio di questo movimento è il rifiuto della certezza dottrinale, della chiarezza delle Scritture e dell’esclusività del vangelo. È il neo-liberalismo, non è nient’altro che il vecchio liberalismo che distrusse le principali denominazioni di questo paese, quella vecchia teoria critica superiore, e per così dire, questo è il vecchio liberalismo con un nuovo vestito alla ricerca di cameratismo, collegialità, tolleranza con coloro che non credono nel vangelo, e non credono nemmeno che il Cristianesimo sia la vera religione.

Esalta le virtù dell’avere un dialogo aperto piuttosto che dogmatismo, invita al rispetto, alla tolleranza e alla diversità, e giusto per riassumere il tutto, hanno trovato una parola d’ordine per definire quello che segna il movimento della chiesa emergente, la parola “conversazione”, questa è la loro parola. Vogliono coinvolgere tutti in una conversazione in modo che tutti possiamo contribuire con le nostre intuizioni spirituali.

Una delle guide del vecchio liberalismo era un uomo di nome Harry Emerson Fosdick, nel 1928, Fosdick disse questo: “Molti predicatori indulgono abitualmente in quelli che chiamano sermoni espositivi. Prendono un passo delle Scritture e, partendo dal presupposto che le persone che sono in chiesa quella mattina sono profondamente preoccupate di conoscere il significato di quel passo, e quindi spendono una mezz’oretta o più nell’esposizione storica del versetto o del capitolo, terminando con qualche applicazione pratica per gli ascoltatori.

Potrebbe mai una procedura essere più sicuramente predestinata all’ottusità e alla futilità? Chi supporrebbe mai seriamente che di fatto 1 su 100 della congregazione si preoccupi di iniziare con ciò che Mosè, Isaia, Paolo o Giovanni intendevano in quei versetti speciali, o che venga in chiesa profondamente preoccupato a quel riguardo? Nessun altro che parli al pubblico presume così tanto che l’interesse vitale del popolo si trovi nel significato di parole pronunciate duemila anni fa”.

E così Fosdick fece una profezia nel 1928, disse: “Il futuro appartiene ad un tipo di sermone che può essere meglio descritto come un’avventura nel pensiero cooperativo”. Conversazione, un’avventura nel pensiero cooperativo, 1928.

Recentemente, nel 2005, Doug Pagitt, uno dei leader del movimento emergente dice: “I nostri sermoni non sono lezioni che definiscono precisamente il credo, sono piuttosto storie che accolgono le nostre speranze, le nostre idee e la nostra partecipazione”, abbiamo una conversazione. Una conversazione con coloro che non sono d’accordo, con coloro che appartengono ad un’altra religione. Basta con il dogmatismo, mettiamo da parte la condanna per una conversazione.

Brian McLaren, che è uno dei principali, se non il principale scrittore del Movimento Emergente scrisse un libro intitolato, “Il messaggio segreto di Gesù”, che fa un po’ paura... Gesù non aveva un messaggio segreto, l’aveva rivelato. Ma comunque dice nel Messaggio segreto di Gesù, che: “In un’epoca di terrorismo globale e di crescenti conflitti religiosi, è significativo notare che tutti i Musulmani considerano Gesù come un grande profeta, che molti Indù sono disposti a considerare Gesù come una legittima manifestazione del divino, che molti Buddisti vedono Gesù come una delle persone più illuminate dell’umanità, e che Gesù stesso era un Giudeo”, ehi, sta dicendo: “Non è fantastico? Gesù piace a tutti. Iniziamo la conversazione”.

E continua: “Una rivalutazione unanime del messaggio di Gesù potrebbe fornire spazio comune per un dialogo religioso urgentemente necessario. E non sembra esagerato dire che il futuro del nostro pianeta potrebbe dipendere da tale dialogo”, quindi metteremo da parte tutte le nostre differenze dottrinali per salvare il pianeta, lasciando che la gente vada all’Inferno.

Il suo ultimo commento: “Questa rivalutazione del messaggio di Gesù potrebbe essere l’unico progetto capace di salvare un certo numero di religioni, includendo il Cristianesimo”. Quindi dobbiamo trovare tutti il messaggio segreto di Gesù, che senza dubbio è nascosto nella nostra psiche spirituale, e avere una conversazione. Invece di condannare le altre religioni, dobbiamo sederci ed avere una conversazione, dobbiamo imparare dalla loro spiritualità, dobbiamo imparare dalla loro esperienza spirituale, imparare da Dio in loro.

Un altro importante sostenitore del Movimento Emergente è un nome molto familiare, Tony Campolo, che è un oratore molto popolare, ed Ecco le sue stesse parole, che vi danno un’idea della direzione di questo movimento. Normalmente non leggo queste cose, ma penso che sia molto utile sapere cosa sta succedendo, dice così, “Quello che dobbiamo fare è mostrarci rispetto l’uno all’altro e parlarci con un senso che anche se le persone non si convertono, sono comunque il popolo di Dio, Dio le ama, e noi non siamo a carico di giudicare chi va in Paradiso e chi va all’Inferno”.

Dice, “Penso che quello che dovremmo fare, è lasciare che il giudizio rimanga a Dio. I Musulmani non condannano i Giudei e Cristiani all’Inferno se non accettano l’Islam. L’Islam è molto più cortese verso i Cristiani Evangelici che sono fedeli al Nuovo Testamento dei Cristiani verso gli Islamici che sono fedeli al Corano”, ora questo è abbastanza interessante... ovviamente non ha letto gli articoli sui massacri dei Cristiani in ambienti Islamici.

Ma l’idea è che dobbiamo essere generosi con tutti, e continua dicendo: “Maometto era molto comprensivo del fatto che c’era grande verità nel cristianesimo. Divergeva, in quanto pensava di avere una verità più completa alla quale l’Islam si sarebbe attenuto, ma Maometto sosteneva che alla fine saremmo stati giudicati in base alla verità che avevamo a disposizione. Penso che ci siano fratelli e sorelle Musulmani che sono disposti a dire: “tu vivi secondo la verità che comprendi, io vivo secondo la verità che comprendo e lasceremo la decisione a Dio nel giorno del giudizio. Devo credere che Gesù è l’unico Salvatore, ma essere Cristiano non è l’unico modo per essere salvati”.

E inoltre dice: “I nostri fratelli Musulmani possono dire che l’Islam è l’unica vera fede, ma non siamo convinti del fatto che solo i Musulmani godano della salvezza. Non sono convinto che la grazia di Dio non vada oltre alla comunità Cristiana”, ed ecco un’altra frase, “quello che dobbiamo fare è dire che crediamo cose diverse, ma c’è così tanta bontà nella comunità Islamica che non può essere ignorata. Mi sembra che quando ascoltiamo ai mistici Musulmani, quando gli ascoltiamo parlare di Gesù e dell’amore di Gesù devo dire che è molto più vicino al Cristianesimo del Nuovo Testamento di molti dei cristiani che conosco”.

In altre parole, se stiamo cercando terreno comune, possiamo trovarlo nella spiritualità mistica anche se non siamo teologicamente d’accordo? Possiamo pregare insieme in modo tale da connetterci con un Dio che trascende le nostre differenze teologiche? Questa è: “conversazione”, puoi averla con chiunque, perché non abbiamo chiarezza dottrinale, non sappiamo quale sia la vera interpretazione delle Scritture.

Nel Gennaio 2006, il gruppo Emergente USA si è incontrato con Synagogue 3000, si sono incontrati per 24 ore di conversazione interreligiosa centrata su temi di comunità sacra, apprendimento e culto. Un blog ebraico chiamato Synablog – che sembra un po’ il nome di un panino che si può comprare all’aeroporto. Synablog riporta ciò che successe.

“Synagogue 3000 ha identificato un fenomeno religioso Ebraico contemporaneo che si chiama ‘Giudei Emergenti’. Questa settimana Synagogue 3000 convocò per la prima volta un gruppo di lavoro sulle comunità sacre emergenti, guide ebree visionarie impegnate nello stabilimento di comunità sacre trasformative slegate dalle aspettative convenzionali su ciò che una sinagoga dovrebbe essere”, e dunque la “Chiesa emergente”, che sarebbe il motto che stanno creando con l’obbiettivo di avere chiese non vinvolate dall’idea convenzionale di cosa sia una chiesa. Ora anche gli Ebrei si stanno unendo a quell’idea che non vogliono esser legati dall’idea convenzionale di cosa sia una sinagoga.

Per arricchire la conversazione, Synagogue 3000 ha invitato i membri del gruppo di lavoro a scambiare idee con le guide cristiane lungimiranti di Emergent USA, l’incontro del gruppo di lavoro sulle comunità sacre marcò per la prima volta in assoluto il fatto che Emergent si incontrò con un qualsiasi gruppo religioso al di fuori della fede Cristiana e fu un momento emozionante, stimolante e storico”.

E questo è l’ambiente perfetto, si può andare, si può imparare a riguardo della loro spiritualità e della loro conoscenza di Dio, si può avere una conversazione e da quella conversazione si può vivere una sorta d’illuminazione con quelli del Giudaismo, dell’Islam, del Mormonismo, del Cattolicesimo Romano, della religione Greco-Ortodossa, dei Testimoni di Geova, o di qualsiasi altra religione.

Ora tutto questo per dire cosa? Quando ho scritto il libro “La guerra per la verità”, ero curioso di vedere quale sarebbe stata la risposta. La risposta della Chiesa Emergente era che non gli piacque. E non ero scioccato, e la risposta era questa: “Il libro è divisivo, non è amorevole, è intollerante”. E dissero: “Se m’importasse davvero delle persone e se avessi davvero lo Spirito di Gesù, mi unirei umilmente alla conversazione ed abbraccerei apertamente le utili intuizioni spirituali delle altre religioni”.

Conversazione, eh? Non condanna. E tra l’altro, proprio come sta diventando molto, molto popolare di questi giorni, gli Ebrei non devono neanche credere in Gesù, perchè hanno un’altra via di salvezza. E bene, in risposta a questa critica, perché non mi unisco alla conversazione? Ho solo una domanda a cui rispondere, e la domanda è questa: “com’è che Gesù si comportò con coloro che non credevano nella verità?” Come si comportò con coloro che non credevano nella verità e che erano però totalmente religiosi, che ponevano la spiritualità all’apice dell’esperienza umana? Com’è che Gesù si comportò con gli uomini religiosi? Con i capi religiosi? Ebbe forse una conversazione? Oppure emise una condanna? Perché io voglio fare quello che fece Gesù.

Beh, chiaramente Gesù non s’impegnò in una conversazione postmoderna. Non si occupò di un dialogo astratto relativistico su temi di spiritualità, pronuncindo idee su Dio ed idee su sè stesso che erano flessibili come la gomma. Ed ecco, quì vediamo le parole del nostro Signore Gesù sulle guide religiose - non sull’irreligiosi, sui religiosi, sulle guide giudaiche religiose.

E francamente quello che dice qui non è nuovo, tornate al capitolo 11 di Luca, non è niente di nuovo, versetto 37, “Mentr’egli parlava, un fariseo lo invitò a pranzo da lui”, ora ecco quì l’opportunità perfetta per avere una conversazione, giusto? Questo non è nemmeno un ambiente formale, non si trovavano nemmeno in una sinagoga, in un sermone, o in una riunione pubblica nel tempio... questo è un pranzo, a casa del Fariseo.

“E quindi entrò, si mise a tavola”, e sicuramente c’erano anche altri Farisei presenti, e “quando il Fariseo vide che non si fosse lavato prima del pranzo si meravigliò”, non seguì le prescrizioni Farisaiche che includevano una sorta di bagno cerimoniale, ma il Signore si sedette ed era pronto a mangiare, ed ecco quì le parole del Signore, il Signore gli disse: “Ora voi Farisei pulite l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di malvagità”, quella era una conversazione breve, quella era una conversazione che non andava da nessuna parte. E poi, per peggiorare le cose, versetto 40: “Stolti, Colui che ha fatto l’esterno, non ha fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che è dentro il piatto; e ogni cosa sarà pura per voi.

“Ma guai a voi” questa è la dannazione, disse: “maledetti Farisei! Perché pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erba, e trascurate la giustizia e l'amor di Dio! Queste erano le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre. Guai a voi, Farisei, perché amate i primi posti nelle sinagoghe, e i saluti nelle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono, e chi vi cammina sopra non ne sa niente”, siete stati contaminati, ah era una gran bella conversazione.

Al capitolo 12 di Luca, quando la folla intera si radunò, versetti 1, erano così tanti che si calpestavano gli uni gli altri, “Allora Gesù cominciò a dire”, prima di tutto ai suoi discepoli, disse, “guardatevi dal lievito” o dall’influenza “dei Farisei, che è ipocrisia. Ma non c’è niente di nascosto”, perchè l’ipocrisia copre, “ma non c’è niente di nascosto che non sarà svelato, nè di segreto che non sarà conosciuto”, smaschererò la loro ipocrisia.

Ora il testo che abbiamo davanti a noi in Luca 20 ha un parallelo in Marco 12, anche quello è un testo breve che però ha anche un altro parallelo in Matteo 23, solo che in Matteo 23 occupa un capitolo intero. Il testo completo di quello che Gesù dice sui Farisei e degli Scribi si trova in Matteo 23, e potete leggerlo da soli, non lo gaurderemo oggi, ma per farvelo sapere, quello è il testo completo di quello che disse Gesù quel Mercoledì, del quale Luca ci dà solo una piccola parte.

È una bieca denuncia, una bieca diatriba sulle false guide religiose. Non ci fu nessuna conversazione, nessuna collegialità, nessun dialogo, nessuna cooperazione; confronto e condanna. Senza compassione? No. Ricordate il capitolo 19, versetto 41, cosa fece quando arrivò in città? Pianse. E come abbiamo appena sentito, dichiarò loro che era il Messia, il Figlio di Davide, Figlio di Dio, e quest’ulteriore ripetizione non era nient’altro che uno sforzo di misericordia. Quei giorni erano pieni di tristezza, e pieni di compassione, quando gli invitò a credere. Però, quando la compassione si esaurì e gli inviti finirono, venne la condanna.

Ora guardiamo al testo, tre punti: Ammonizione, caratterizzazione, e condanna. Chiunque ha una prospettiva corrotta di Gesù Cristo e del vangelo si trova sotto condanna. Chiunque non crede nel Signore Gesù Cristo non conosce il Padre. Se non conosci il Figlio, non conosci il Padre, 1 Giovanni 2. Guardiamo all’ammonizione.

Molto semplice: “Guardatevi dagli Scribi... Guardatevi dagli Scribi”. Nel lungo resoconto di Matteo della denuncia del Signore, dice “Guardatevi dagli Scribi e dai Farisei”. Gli Scribi erano Farisei. Gli Scribi erano Farisei, erano gli esperti della legge, non tutti i Farisei erano Scribi, ma gli Scribi erano Farisei. C’erano Farisei che non erano Scribi, ma gli Scribi erano tutti Farisei, erano gli esperti della legge, la setta legalista e moralista.

Infatti, gli Ebrei avevano un detto che faceva così: “Mosè ricevette la legge e la diede a Giosuè. Giosuè ricevette la legge e la diede agli anziani. Gli anziani ricevettero la legge e la diedero ai profeti. I profeti ricevettero la legge e la diedero ai Farisei e agli Scribi”, erano i tesorieri della Legge di Dio, erano coloro che ricevettero la fiducia, erano gli esperti, gli avvocati d’Israele.

Ora ricordate, che era un regno teocratico dove tutta la legge era vista come la legge di Dio, non solo la legge biblica, ma anche la legge della tradizione, quelle leggi che si erano stabilite nel corso degli anni, tutte quelle leggi erano viste come teocratiche, facevano tutte parte della legge di Dio.

E quindi, coloro che conoscevano la legge di Dio, coloro che interpretavano la legge di Dio che praticavano la legge di Dio erano gli avvocati. Non si limitavano semplicemente a dare ai Farisei, ai Rabbini, ai sacerdoti e al resto alcuni punti d’interesse nel significato delle Scritture, ma interpretavano tutta la legge, non solo per interpretazione a sè, ma anche nella sua pratica. Erano gli avvocati d’Israele, si occupavano di tutte le questioni legali, erano la forza dominante del Giudaismo, non solo religiosamente, ma anche socialmente. Si occupavano di tutte le questioni legali per le persone, proprietà, case, contratti, risoluzioni, tutte queste cose cadevano nelle mani di questi avvocati.

Non era proprio diverso ai tempi da come lo è per noi oggi, alla fine dei conti, tutte le questioni legali finiscono nelle mani degli avvocati, a quei tempi, tutto finiva nelle mani degli Scribi. Ma dal loro punto di vista, era tutto sacro, ed ogni sentenza che pronunciavano, ogni posizione che prendevano era, in effetti, una rappresentazione di Dio e di ciò che Dio voleva; una responsabilità vera e propria da parte di Dio.

Poiché ai tempi, erano gli agenti di Dio, si portavano appresso un enorme peso e fiducia. La gente non aveva nessun altro a cui rivolgersi perché non c’erano altri che gli Scribi per gestire tutte le loro questioni. Avvertì tutti, sia la folla che i discepoli, di stare attenti, prosechete apo, “fate attenzione, guardatevi dal farlo”.

Com’è possibile? Come si può fare? Perché loro erano impegnati in tutto, come si può uscire da quell’ambiente teocratico, dove tutto ricadeva nelle mani degli Scribi ed applicavano la loro volontà su tutto? A pesare di tutto questo, l’ultima cosa che Gesù poteva mai dirgli era: “sono fondamentalmente dei bravi ragazzi, hanno intenzioni religiose, hanno delle intuizioni spirituali, e forse possiamo avere una conversazione. No, gli disse: “Respingeteli, allontanatevi da loro”, proprio come quello che dice Giuda 23, dice “ti contaminerai le vesti o ti brucerai se ti avvicini troppo”.

Perché erano una tale minaccia? Perché non erano pii, non conoscevano Dio, non avevano alcuna saggezza spirituale, erano distruttivi, erano agenti di Satana mandati a combattere contro i propositi di Dio.

Lo capite che? E questa è una cosa basilare che ho ripetuto numerose volte nel corso degli anni, ma lo capite che la falsa religione non trattiene mai la carne. Quindi queste persone vivevano come il peggiore dei non-rigenerati, tranne per il fatto che non era evidente in superficie. La falsa religione non può sottomettere il cuore malvagio che può solamente esser soggiogato dalla rigenerazione, e questo avviene solo per mezzo della verità del vangelo, quindi saranno sempre una cosa all’esterno e qualcos’altro all’interno, dice, “fate attenzione! Non sono pii. Non hanno nulla da offrire spiritualmente, non possono darvi nulla di benefico, sono distruttivi, sono mortali, sono pericolosi. Non avvicinatevi! Vi brucerete, vi macchierete, state lontani!”

Ecco perché il Salmo 1, elementare, no? Il Salmo 1 dice questo, all’inizio dei Salmi, la prima lezione dice, “Beato l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi, che non si ferma nella via dei peccatori; nè si siede in compagnia degli schernitori!” Non unitevi a loro!

Dall’ammonizione poi viene la caratterizzazione, ecco come li caratterizza, versetto 46: “passeggiano volentieri in lunghe vesti, amano essere salutati nelle piazze, e avere i primi posti nelle sinagoghe e nei conviti; essi divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per mettersi in mostra”, wow. Il tutto si riassume in una parola sola: ipocriti. Tutte le persone impegnate nella falsa religione sono ipocrite, non conoscono Dio, non conoscono Dio, e non possono conoscerlo, se non tramite Cristo, il nostro Signore non fa una piega. L’elemento principale è che erano tutti dei falsi spirituali, erano tutti dei frodi spirituali.

Ora le persone sarebbero state molto familiari con le cose che facevano, vediamo se riusciamo a vederle tutte e sei. Prima di tutto, gli piaceva passeggiare in lunghe vesti, dal termine Greco stolē, da cui deriva la vecchia parola “stola”, una veste lunga fino a terra. E cominciarono a produrre delle vesti che erano molto diverse dalle vesti delle altre persone, erano abiti che avevano dei segni e cose uniche e fantasiose, cose costose, che li identificavano come il popolo santo.

Infatti “allungarono le frange dei mantelli”, dice Matteo 23:5, e questo viene dall’Antico Testamento. Nell’Antico Testamento, già in Numeri 15 dal versetto 38 al 40, Dio aveva ordinato che gli Ebrei si mettessero delle piccole nappe, delle frangette alla fine della tunica, e quello era un piccolo simbolo per ricordargli della legge di Dio, ovunque andavano, le vedevano e si ricordavano della legge di Dio. Secondo Matteo 9:20 anche Gesù li aveva sulla sua veste, era proprio quello che facevano.

Ma gli Scribi ed i Farisei allungavano le loro nappe, non per il proposito d’avere un metodo più facile per ricordare, ma per l’ostentazione, l’apparenza. Non stavano cercando di focalizzare l’attenzione su Dio e alla Sua Parola, stavano solamente cercando di focalizzare l’attenzione su se stessi come se fossero santi. Era un modo per posizionarsi in modo tale da poter ottenere tutto ciò che volevano, e quello che volevano era entrare nella vita delle persone, abusarle ed usarle secondo la loro propria volontà, e dunque indossavano abiti speciali.

Questo viene sempre in mente quando vedo la gente sfilare in giro come se fossero più santi perchè vestiti con qualche abito religioso ridicolo. E invece di una cosettina alla fine della veste per significare la sottomissione alla legge di Dio, avevano sviluppato queste vesti che gli portavano uno status, ed è ancora tutto così al giorno d’oggi, le persone indossano abiti religiosi.

In secondo luogo, amavano i saluti rispettosi nelle piazze. Mentre si relazionavano con la gente nella vita quotidiana, nella vita pubblica, si aspettavano d’esser riconosciuti con titoli di dignità. Indietro a Matteo 23, in quell’esposizione completa delle parole del nostro Signore, ci vengono detti anche i titoli particolari che gli piacevano, dice al versetto 7 che volevano esser chiamati “rabbini”, per usare la traslitterazione Inglese, “rabbini”, che significa “maestro, sua eccellenza, il più sapiente, il più saggio”, suppongo che sia una cosa equivalente a “dottore”, nel giorno d’oggi. Erano al vertice.

Di fatto, dice il Talmud nel Sinedrio 88, che erano così esaltati, il Tamlmud dice che “è più punibile, agire contro le parole di uno Scriba che contro le parole della Scrittura”. Volevano essere chiamati “eccellenza, elevati, sapientissimi”, era quello che volevano.

Volevano anche esser chiamati “padre”, versetto 9: “Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli”. La parola “Padre” indica la “fonte”, non sono solo esaltati nella loro saggezza, ma erano anche la fonte della vita spirituale, erano la fonte della verità spirituale, volevano esser padri, i progenitori, i creatori.

Indossavano abiti eleganti, avevano titoli d’esaltazione e di potenza ed autorità, e volevano anche esser chiamati, “padre” come se fossero la fonte della vita spirituale. Volevano esser chiamati “guide”, versetto 10, “Non vi fate chiamare guide, perchè una solo è la vostra Guida, il Cristo”, chiamatevi “servi”.

Volevano essere “guide”, cioè, coloro che determinavano la direzione, il destino, la rotta. I falsi insegnanti non sono mai umili, si vestono da umili, ma tenetelo bene a mente, il rifiuto della verità è la cosa più orgogliosa che si possa mai fare, mettersi contro Dio e la Sua Parola, giusto? Se rifiuti la Bibbia, se rifiuti il Vangelo, questo è l’atto più orgoglioso che puoi mai compiere. I falsi insegnanti non sono mai umili. La cosa più orgogliosa che si può fare è rifiutare la Parola di Dio, ribellartici contro, e questo era proprio quello che facevano, volevano esser esaltati per titolo e per abito.

In terzo luogo, non solo amavano “i saluti rispettosi nelle piazze”, ma quello stesso verbo, “amavano i primi seggi nelle sinagoghe”, avevano delle piattaforme elevate nella parte anteriore della sinagoga, dove gli Scribi importanti, i Farisei si sedevano sulla piattaforma elevata ed erano riconosciuti come esperti della legge. Gli Scribi visitatori, che venivano da un altra sinagoga si aspettavano d’esser accompagnati al posto elevato.

Iniziate a capire un po’ di cosa si tratta? Ora sapete perché non mi chiamo “dottore”, perché non indosso una toga e non mi siedo sulla piattaforma della chiesa, è un piccolo modo per evitare queste cose quì.

E poi, in quarto luogo, “amavano i posti d’onore nei conviti”. Nelle occasioni speciali volevano i posti d’onore che erano accanto all’organizzatore, volevano essere al centro dell’attenzione ed essere i più onorati di tutti.

E questo era quello che volevano, era tutto a rigaurdo dell’oroglio, tutte e quattro le cose avevano a che fare con l’orgoglio, con l’elevazione personale, era quello che cercavano. Le false guide religiose sono sempre alla ricerca di queste cose.

E poi con la quinta caratteristica, gira l’angolo, versetto 47: “Essi divoravano le case delle vedove”, ora, di cosa sta parlando? Prima di tutto, lasciate che vi dica che la parola “divorano” è una parola molto forte. Questo è un verbo in Greco, esthiō, che significa “consumare, o divorare”, che è metaforico, perchè letteralmente, significa “mangiare”, è lo stesso termine per “mangiare”, ma metaforicamente si può dire, “divorare o consumare”.

Però questa parola non è esthiō, è katesthiō. Quando si aggiunge la preposizione all’inizio, il verbo s’intensifica sempre, per cui questo sarebbe come dire, “consumare totalmente, depredare”, e quindi, “divorare” nel senso più forte. Se la prendevano con i più indifesi, proprio come i falsi insegnanti di cui Paolo parlò a Timoteo, ricercavano le donne sciocche, quelle indifese, le deboli. Divoravano le case delle vedove, perchè le vedove erano le più facili da raggiungere.

Ma cosa vuoi dire? Beh, prima di tutto, le vedove dovevano essere protette, giusto? Nell’Antico Testamento, dice Giacomo la religione pura è caratterizzata dal prendersi cura delle vedove; Esodo 22:22, Deuteronomio 10:18, Malachia 3:5 e altre scritture invitano il popolo di Dio a prendersi cura delle vedove. Dio si prende cura delle vedove, però questi Scribi le divoravano.

Come? Ora tenete presente che erano gli avvocati del sistema, e dunque quando una vedova aveva bisogno di qualcuno che la proteggesse, si rivolgeva all’avvocato con il proposito che egli avrebbe protetto la sua casa, la sua proprietà, e tutto il resto. È stato fatto uno studio interessante, una ricerca interessante sul tipo di cose che si facevano, e vi voglio dare alcuni appunti.

Però prima di tutto, si prendevano del sostegno, dei soldi, dalle vedove, per sè stessi, anche se era proibito. Conoscenza senza prezzo. Conoscenza senza prezzo, quello era il codice che usavano i rabbini, specialmente verso le vedove. Disobbedivano a quel codice, e qualsiasi saggezza impartivano le facevano pagare e le facevano pagare caramente. Ora, che cosa poteva mai fare una vedova?

In secondo luogo, le imbrogliavano, s’infiltravano nel loro patrimonio delle macchinazioni legali con la scusa che avrebbero fornito una sorta di protezione legale, ed iniziavano, letteralmente a mangiarsi il patrimonio della vedova.

In terzo luogo, sfruttavano ed abusavano l’ospitalità, se ne approfittavano della disponibilità delle camere, e si prendevano vitto e alloggio. Ci sono storie d’ingordigia ed eccesso nel bere approfittavano il tutto da quelle povere vedove.

Per di più, abusavano la gestione delle proprietà delle vedove, in modo che per completa incuria le vedove venivano rese assolutamente indigenti. Una cosa popolare era quella di prendere il denaro dalle vedove più anziane che avevano problemi di mente, se ne approfittavano di coloro che non erano neanche in grado di difendersi.

E forse il peggio era che accumulavano debiti che poi la vedova gli doveva e gli doveva, e gli doveva a tal punto che non era mai in grado di saldare il conto di conseguenza si prendevano la loro casa come pegno per il debito, e quando la vedova non riusciva più a pagare, la buttavano fuori.

Ecco perché nelle parole di Gesù sono caratterizzati come, ve lo leggo di nuovo, Luca 11:39, “Pieni di rapina. Siete pieni di rapina e di malvagità”, oppure nelle parole di Gesù in Luca 16, ovvero, le parole di Luca scusatemi, in Luca 16:14, “I Farisei, che erano amanti del denaro”.

Orgogliosi ed avidi. Questo li caratterizzava, ed era tipico dei falsi insegnanti, facevano quello che facevano per un lurido guadagno, si elevavano, avevano una facciata di spiritualità e truffavano le persone più indifese e senza aiuto.

Ora ancora oggi ci sono avvocati che lo fanno. Grazie al Signore per avvocati Cristiani e quelli che hanno un po’ d’integrità che non lo fanno, ma ci sono avvocati che lo fanno. Ma sapete una cosa? Ci sono anche Evangelisti che lo fanno, falsi Evangelisti, falsi insegnanti religiosi che prendono soldi dalle tasche delle persone, e le false religioni predano le persone nei paesi del terzo mondo che sono già poveri. E du fatto, il più recente episodio sta prendendo luogo in Africa. I predicatori della salute, della ricchezza e della prosperità stanno avendo grande successo in Africa. Lì c’è una popolazione irrimediabilmente povera, senza futuro, che vive in miseria e che in un certo senso sono indifesi e vivono sull’orlo della disperazione... loro vanno lì e promettono salute, ricchezza e prosperità, ed ovvimente hanno grande successo.

Giusto per darvi un’illustrazione. A Lagos, in Nigeria, c’è una chiesa che predica questa roba quì ed ha 54.000 membri. E per ottenere quella salute, quella ricchezza e quella prosperità, devi dare ai tuoi leader il valore di un mese di stipendio, e tutto questo nel nome di Gesù. Depredano i maltrattati, depredano i poveri, depredano gli indifesi. E questo si sta diffondendo in tutta l’Africa, nel nome della salute, della ricchezza e della prosperità stanno costruendo le chiese più grandi del pianeta. Predando i poveri che non hanno speranza, è tutto uno schema che rende ricco il tizio in cima.

E quindi, i falsi insegnanti sono orgogliosi e avidi, non tutti allo stesso modo. E poi sesto punto, “fanno lunghe preghiere per farsi vedere”, non c’è niente di male nelle preghiere lunghe, anche io ne ho pregate alcune. Ma c’è tanto di sbagliato nella finta preghiera, nella preghiera fatta giusto per farsi vedere.

Vi ricordate Matteo 6:5-6, dove Gesù condanna quel tipo di preghiera nel sermone sul monte, che era caratteristico dei falsi insegnanti. Disse così: “quando tu preghi, non essere come gli ipocriti, perché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe, e agli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini”, truffe spirituali, finti spirituali che si approfittano della gente, e lo fanno con la scusa...

O a proposito, la parola “la scusa” è una parola interessante, prophasei, ovvero, “quello che viene messo davanti per nascondere la vera natura delle cose”, nascondono la realtà di quello che sono. Indossano un mantello specioso, lunghe preghiere, è un gioco, per loro è tutto un gioco, e di nuovo in Matteo capitolo 23, il Signore descrive questo tipo d’ipocrisia, “Guai a voi, Scribi e Farisei”, versetto 25 “ipocriti, perché pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, mentre dentro sono pieni di rapina e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere e del piatto, affinché anche l’esterno diventi pulito. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni d’ossa di morti e d’ogni immondizia. Cosí anche voi, di fuori sembrate giusti alla gente; ma dentro siete pieni d’ipocrisia e iniquità”.

Queste erano le persone più religiose d’Israele. Oggi ci sono degli Evangelici che dicono: “Dobbiamo cooperare con Israele. Dobbiamo unirci a loro perchè sono il popolo di Dio e dobbiamo condividere le loro intuizioni spirituali”, no, no, Gesù non ebbe una conversazione con i più religiosi d’Israele, li condannò. Ecco perché, già che ci siamo, Matteo 23, guardatelo, versetto 15, “Guai”, che significa dannazione, maledizione, versetto 16, “Guai”, 23, 25, 27, 29, “Guai, guai, guai, guai, guai”, costantemente pronunciando un giudizio orrendo su di loto. Versetto 33, “Serpenti, razza di vipere, come scamperete al giudizio della geenna?” Questa è una condanna, non una conversazione.

Ora torniamo a Luca e vediamo le ultime parole del capitolo. Abbiamo visto l’ammonimento e la caratterizzazione, ed ora vediamo la condanna, “perciò riceverete maggior condanna”, la chiave quì è maggiore, non minore perché sono religiosi. Non è che tutto d’un tratto gli piaceranno al Signore perchè sono religiosi, perchè sono buoni, perchè sono moralisti, o forse perché Dio ama tutte le religioni, e tutte le religioni amano Dio e Gesù ama tutte le religioni, e tutte le religioni amano Gesù, oh meraviglioso!

No! Pronunciò su di loro una dannazione più severa, una più grande, perissoteron, questo è un comparativo, krima, giudizio, perissoteron, “una condanna molto più grande, eccessivamente, ancor più abbondante”, o se si può dire, “una condanna straordinaria”, più del solito. I religiosi riceveranno una dannazione maggiore, non minore. Lungi dal piacere a Dio perchè in qualche modo hanno vissuto all’altezza della loro verità, qualsiasi essa sia... no, riceveranno una condanna più grande, soprattutto se calpestarono il sangue del patto, considerandolo un qualcosa di empio, Ebrei 10:29-31, hanno rifiutato Cristo.

L’idea è chiara: se sei nella religione sbagliata, sarai condannato. Se sei un proclamatore della religione sbagliata, soffrirai e sarai dannato all’Inferno più grandemente. Sono pericolosi, siate all’erta; sono degli ipocriti e sono degni d’esser condannati. Compassione? Sì. Vangelo? Sì dategli il Vangelo. Pregate per la loro salvezza, abbiate un cuore triste. Ma alla fine, non abbiamo nulla da imparare da falsi insegnanti e dalle false religioni. E devono sapere che si ritrovano sotto la sentenza della condanna divina, devono saperlo per il loro bene e per il bene di coloro che hanno bisogno di essere protetti da loro. Preghiamo.

Signore, possiamo solo ringraziarti che tutto questo si trova nella Scrittura. Se parlassimo in questo modo, indipendentemente dal chiaro insegnamento della Scrittura, potrebbe anche essere più di quanto le persone possano sopportare, ma sappiamo che si tratta della Tua mente e la Tua volontà perché l’hai incluso nella Tua Parola. Sì, siamo tristi. Sì, piangiamo per coloro che fanno parte di questi falsi sistemi. Sì, desideriamo dargli la verità, e proclamare la verità misericordiosamente. Persino questo messaggio è una misericordia per ogni falso insegnante che lo ascolta. Ma dobbiamo avvertirli della loro condanna e dobbiamo avvertire coloro che potrebbero essere sedotti fino a cadere in quella stessa condanna.

Grazie per questo avvertimento pieno di grazia e misericordia, e Ti ringraziamo, Signore, per la verità. Ti ringraziamo che noi che ti conosciamo siamo giunti alla verità grazie alla tua potenza e al tuo Spirito. Vogliamo riunirci e scoprire cos’è che Mosè, Isaia, Paolo, e Giovanni intendevano con ciò che dissero perché sei Tu che parli nelle Scritture. Non vogliamo aver alcuna conversazione con nessuno se non con Te, e non vogliamo nemmeno rispondere, vogliamo solo che Tu parli.

Non abbiamo niente da dire, non abbiamo niente da offrire. Non possiamo migliorare la Tua Parola. Non troveremo miglior comprensione dei fatti comunicando con nessuno da nessun altra parte, e specialmente con coloro che sono morti nel peccato, in debito e privi della verità. Quindi, Signore, permettirci d’inchinarci solo alla Parola, e che possiamo farlo con gioia, perchè essa è la verità e la verità ci rende liberi. Ti ringraziamo per questo, preghiamo nel nome di Cristo. Amen.

FINE

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